Ancora una volta, ma in questa occasione come vedremo non era così scontato, sarà la Dakar a mettere in moto la stagione motoristica 2021. Infatti, prende il via oggi da Jeddah la 43.ma edizione del rally-raid per eccellenza, che per la seconda volta si svolgerà interamente in Arabia Saudita.

In realtà oggi si tratterà di una sorta di “rodaggio”, con il prologo Jeddah-Jedda di poco meno di 130 km, dei quali solo 11 km di speciale. Da domani si comincerà a fare sul serio con la prima delle  dodici tappe in programma, intervallate da un solo giorno di riposo previsto per sabato 9 gennaio al quale farà seguito la tappa “Marathon” senza assistenza, per una distanza complessiva di circa 8.000 km dei quali 4.776 di prove speciali cronometrate.

Distanza e tappe saranno le stesse per tutti i veicoli partecipanti, che nonostante tutte le difficoltà del periodo che stiamo vivendo saranno 321, suddivisi in cinque categorie: 124 auto, tra cui Side by Side (SSV: T3 e T4), 21 Quad, 42 Camion, 108 Moto, ai quali si aggiungono 26 veicoli della nuova categoria “Dakar Classic”, aperta ad auto e camion degli anni ‘80 e ‘90.

Per quanto riguarda la lotta per la vittoria assoluta sarà, con ogni probabilità, nuovamente scontro al vertice tra i team Mini e Toyota con una bella rosa di pretendenti per ogni schieramento: il vincitore della passata edizione Carlos Sainz e Stephane Peterhansel, con le Mini, Nasser Al Attiyah, Giniel De Villiers e il pilota di casa Yazeed Al Rajhi con le Toyota. Tutto da scoprire, invece, il potenziale del Buggy BRX “Hunter” realizzato in soli quattro mesi dalla Prodrive, che perciò pone Nani Roma e Sebastien Loeb nel ruolo di potenziali outsider. Pronti a dare spettacolo anche i camion, con la solita pattuglia russa a fare la parte del leone, i prototipi leggeri con diversi piloti esperti come Kris Meeke, Sergei Kariakin, Mitchell Guthrie o Mattias Ekström, e le SSV, dove i favoriti della vigilia sono per il cileno Francisco “Chaleco” López e il brasiliano Reinaldo Varela.

Nella “Dakar Classic”, novità assoluta di quest’anno, diversi i veicoli interessanti che consentiranno di fare un tuffo nel passato della Dakar. Tra questi: Volkswagen Iltis (da cui prese spunto il progetto dell’Audi Quattro), Porsche 911 SC 3.0, Skoda LR130, Mitsubishi Pajero e Montero V6, Mercedes G-320, Range Rover 3.9, Toyota Land Cruiser, Peugeot 504 Pick Up, oltre a un Buggy Sunhill che prese parte alla prima edizione della Dakar nel 1979.

Tra la pattuglia “classica” da segnalare l’equipaggio nostrano composto da Luciano Charcheri, che ha all’attivo 8 partecipazioni alla Dakar e per l’occasione tornerà ala volante della Nissan Patrol che utilizzò nel 1998, e Roberto Musi. In tema di equipaggi italiani, saranno i soli Marco Piana e David Giovanetti su Toyota a rappresentare il tricolore tra le auto, mentre tra i camion saranno al via Paolo Calabria (Man), Giulio Verzeletti (Mercedes) e Beppe Simonato, alla guida del Graelion by Tekne, che sarà navigato da Claudio Berro, ex diesse Ferrari, che tornerà sul sedile di destra. Il Graelion, realizzato dall’azienda abruzzese Tekne, specializzata nella progettazione e produzione di veicoli speciali e sistemi elettronici in ambito civile e militare, è un veicolo 4x4 heavy duty multifunzione progettato e prodotto in Italia, di 7,5 tonnellate di massa complessiva, motorizzazione FPT da 3 litri, cambio manuale ZF o automatico Allison, riduttore/trasferitore a 2 velocità e assali a portale a doppia riduzione Tekne, telaio a longheroni in acciaio alto resistenziale, impianto frenante Wabco. Il il Graelion  parteciperà alla Dakar 2021, in veste esplorativa, in configurazione di serie e allestito con un box specifico per contenere accessori e dotazioni meccaniche, per rimanere autonomo nei 15 giorni di gara in mezzo al deserto Saudita.

Tra le altre novità introdotte quest’anno, il roadbook elettronico consegnato al mattino pochi minuti prima del via della speciale, che fa seguito all’esperimento dello scorso anno. L'organizzazione dell'ASO negli ultimi anni ha sempre cercato di evitare di dare troppe informazioni ai team di punta, controllando anche che non si barasse. Infatti nel 2020 sulle prime 20 auto e camion avevano delle telecamere interne installate per registrare le operazioni, oltre a fornire un roadbook evidenziato 15' prima della partenza delle macchine e 25' per le moto. Ora la sfida si farà ancora più difficile: il roadbook colorato sarà dato solo 10' prima del via di auto, camion e SSV, mentre moto e quad lo avranno con 20' d'anticipo. Il sistema (ERTF – Unik4) è composto da un tablet che viene installato nella parte destra di auto e SSV, davanti ai co-piloti, e nella parte centrale dei camion. E' connesso via cavo al GPS, mentre un altro collegamento è con la batteria. I navigatori possono configurare la pagina, divisa in varie sezioni, o spostarsi da una all'altra con le note in base alle loro preferenze.

Tradizionalmente alla Dakar non mancano le difficoltà, ma quest’anno la pandemia ci ha messo pure del suo per complicare le cose ancora prima del via della gara. Infatti, nei giorni immediatamente precedenti il Natale, la gara ha rischiato di saltare a seguito delle ulteriori restrizioni imposte dalle autorità saudite in seguito all’esplosione della variante inglese del Coronavirus. L’organizzazione, incassato comunque l’aiuto dei sauditi, si  data da fare per noleggiare otto voli aerei charter supplementari, oltre ai dieci già pianificati, per dare modo a tutti i partecipanti, e addetti ai lavori per un totale di circa 2000 persone, di arrivare a Jeddah.

Ora, dopo questa ulteriore dimostrazione di efficienza della macchina organizzativa, la 43.ma Dakar può finalmente accendere i motori.

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