Prima del titolo Europeo 1966 con la coupè di Zuffenhausen, Mahle aveva ottenuto successi anche con altri marchi: oltre ad essere stato pilota ufficiale per Abarth, Borgward e Mercedes Benz, aveva conquistato il Campionato Tedesco Velocità 1957 con una Alfa Romeo e quello in salita 1959 con una Volvo.
Mahle era anche un pilota eclettico, Oltre che in pista e in salita ha ottenuto buoni risultati anche sulle strade: nel 1959 arriva secondo alla Targa Florio al volante di una Porsche 550 Spyder, mentre nel 1960 vince il Solitude Rally su una Porsche 356 Super 90.
Eberhard proviene da una famiglia con grande vocazione motoristica: suo padre Ernst Mahle fondò, con suo fratello Hermann, quella che oggi è Mahle GmbH. I primi pistoni Mahle ad alte prestazioni furono testati sulla Porsche 356 nei primi anni '50. Da quel momento, l'azienda Mahle diventa produttore di primo equipaggiamento per Porsche.
Il pilota svevo ha cominciato a guidare moto e auto da adolescente e nel 1954 ha iniziato la sua carriera nelle corse con una DKW 3=6 al Solitude Rally e ha subito conquistato una vittoria di classe. Eberhard Mahle acquistò la sua prima Porsche quello stesso anno. Nonostante i 40 CV piuttosto modesti del motore boxer da 1100 cc, l'anno successivo finì sesto nella cronoscalata di Achalm vicino a Reutlingen. Nel 1963, il giovane svevo aveva partecipato a circa 210 gare e rally, ottenendo sei vittorie complessive e oltre 150 vittorie di classe.
A seguito di un grave incidente con un kart, peraltro non per colpa sua, nel 1964 Eberhard Mahle trascorse un anno e mezzo in ospedale, ma nel 1966 tornò a pieno regime vincendo non solo un trofeo, ma anche un titolo nella classe GT senza limitazione di cilindrata ai Campionati Europei della Montagna. Mahle, che per anni ha ricoperto anche molti incarichi presso il Museo Porsche oltre che testimonial in diversi eventi, ricordava che “volevo provare a gareggiare con una 911, ma il manager della Porsche Racing Huschke von Hanstein era scettico, perché aveva disponibili solo auto da rally e, oltretutto, sarebbe stato uno scontro impari contro le potenti Ferrari e Ford. Ma io ero convinto che un buon pilota può compensare qualsiasi deficit di prestazioni su quei tracciati”.
Mahle infatti non si lasciò scoraggiare e, tramite il suo amico Gerhard Mitter, acquistò una 911 di seconda mano costruita nel 1965 con una potenza che era stata aumentata a 165 CV. I concorrenti dominarono al primo evento sul Rossfeld, grazie alla grande potenza, ma gli altri tracciati si adattavano meglio alle caratteristiche della agile 911 e la vittoria finale fu sua.