“Come potremmo dare più sprint alla Opel Speedster?” Si devono essere chiesti una ventina di anni fa i progettisti di Opel. “Semplice!” Deve aver detto qualcuno di loro: “montando il 2.0 litri turbo bialbero della terza generazione di Opel Astra”. Detto fatto. Nel settembre 2004, l’originalissima spider biposto a motore posteriore-centrale lanciata nel 2000 dalla Casa tedesca riceveva così il motore 2.0 ECOTEC Turbo da 200 CV delle nuove Opel Astra 5 porte e Station Wagon e vedeva così salire del 36% la sua potenza rispetto al precedente 2.2 Ecotec da 147 CV.

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Di conseguenza, grazie anche al peso contenuto di appena 930 kg, anche le sue già super-prestazioni guadagnarono un sensibile incremento. La nuova Opel Speedster Turbo poteva infatti vantare uno scatto 0-100 km/h in soli 4,9 secondi, riprendere in quinta marcia da 80 a 120 km/h in 6,7 secondi e superare i 240 km/h di velocità massima.

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L’installazione del motore 2.0 ECOTEC Turbo su Opel Speedster aveva comportato alcune modifiche estetiche e funzionali alla vettura. La presa d’aria, posta di traverso tra l’abitacolo e l’assale posteriore, era stata rivolta verso il motore. Gli ingegneri Opel avevano inoltre studiato uno speciale intercooler che estraeva aria attraverso le due griglie disposte verticalmente dietro alle porte. Anche il frontale era stato modificato: una mascherina di maggiori dimensioni non solo conferiva a Opel Speedster Turbo un aspetto più sportivo, ma migliorava anche il flusso dell’aria verso il radiatore. L’eccesso di calore proveniente dal motore era smaltito attraverso aperture di maggiori dimensioni sul cofano motore.

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Opel aveva inoltre dedicato grande attenzione alla sonorità del nuovo impianto di scarico a doppio terminale, in modo da eliminare sgradevoli rumorosità meccaniche e mettere in risalto le basse frequenze del propulsore. In fase di rilascio, il motore emette il tipico sibilo dei motori turbocompressi. Il risultato finale era una sonorità piena che sottolinea le alte prestazioni di Opel Speedster Turbo.

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Dotata di telaio in alluminio e di carrozzeria in fibra di vetro rinforzata, Opel Speedster Turbo si trovava perfettamente a suo agio sulle strade più impegnative dove poteva sfruttare appieno la sua grande maneggevolezza. Opel aveva infatti messo a punto in modo particolare le sospensioni della nuova Opel Speedster Turbo per adattarle alle superiori prestazioni assicurate dal motore sovralimentato, evidenziate anche dal significativo rapporto peso/potenza di 4,7 kg/CV. Il carattere esclusivo di questa spider a motore posteriore-centrale era sottolineato da una speciale targhetta applicata sul cruscotto di ogni vettura dove era riportato il numero dell’esemplare prodotto.

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Opel Speedster Turbo si rivolgeva a tutti quegli appassionati di automobili sportive che guardano più alle prestazioni e alla personalità della vettura che a sofisticati dispositivi elettronici e alla praticità d’uso della stessa. L’essenzialità tipica del carattere di questa spider voleva che tutto quello che non era strettamente necessario fosse sacrificato sull’altare della leggerezza. Inoltre, Opel Speedster Turbo era più economica di altri modelli esotici e quindi più accessibile ad un pubblico più ampio e giovane. In fatto di prezzo, prestazioni e rapporto peso/potenza non aveva davvero rivali.