Leader Max… imo

Di Vincenzo Bajardi e Eugenio Mosca – Foto by Pirelli

Che emozioni, che ribaltamenti di posizioni, che sorpassi, una corsa da incorniciare! Il secondo appuntamento del Mondiale, il GP dell'Emilia Romagna, sulla selettiva pista di Imola, ha regalato adrenalina dal primo all'ultimo giro, con condizioni atmosferiche che con l’improvviso acquazzone iniziale hanno reso  la pista scivolosa e infida per tutti. Prova ne siano i numerosi svarioni commessi anche dai primi della classe e da campioni navigati.

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Ne è venuta fuori una gara stupenda dominata da super Max Verstappen, un pilota che in queste condizioni critiche si esalta e che ha sfruttato al meglio la sua Red Bull, monoposto perfetta nel rendimento e nell'assetto. "Non è stato facile, mi sono preso anche un paio di spaventi - ha commentato nel dopo corsa l'olandese -. La stagione è ancora lunga. Siamo solo all'inizio, vedremo". Il che equivale a una dichiarazione di guerra bella e buona verso Hamilton, perché oltre a firmare l’11.ma vittoria in carriera infrangendo il tabù che non lo aveva mai visto vincere in Italia, Verstappen intanto pareggia il conto stagionale di vittorie con il rivale inglese (1 a 1) candidandosi di fatto come l’avversario più quotato nella corsa al titolo.

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Favorito in questa sfida da una Red Bull che ha messo sempre più le ali, mentre le Stelle “nere” non potendo più contare sulla tranquillità del grande vantaggio che avevano in passato, in situazioni di lotta serrata possono andare in affanno. Lo si è visto bene a Imola, quando i partenza Super Max ha superato di forza senza tanti complimenti Hamilton, spingendolo anche sul cordolo dove ha danneggiato un profilo dell’ala anteriore. Nella foga di recuperare prima i box Mercedes hanno incespicato, ancora una volta, nel pit stop perdendo un paio di secondi preziosi, poi il sette volte campione del mondo si è complicato la vita andando fuori pista nel tentativo di forzare un doppiaggio. E buon per lui che è arrivata la safety car, così come ci sarebbe da discutere sulla manovra in retromarcia per rientare in pista.

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Per dirla tutta i due rivali hanno pareggiato anche il conto degli errori, con il pilota Red Bull sul prato della Rivazza poco prima del secondo via. E buon per lui che la monoposto è rientrata in pista, senza danni e senza colpire nessuno, consentendogli di partire ancora davanti a tutti. Insomma, bravi ma pure… fortunati. Nella corsa al titolo potrebbero essere chiamati a giocare un ruolo importante i due rispettivi compagni di squadra. In questo caso la Mercedes potrebbe essere svantaggiata, con un Bottas sempre più in ombra, mentre Perez  che a Imola ne ha combinate di ogni riconosciamo per una volta l’attenuante, forse, dell’emozione della partenza in prima fila, normalmente è un pilota veloce e consistente. Il ragionamento vale anche per il Campionato Costruttori.

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In netta crescita la McLaren, che peraltro può contare su una coppia di piloti davvero notevole. Lando Norris, che a Imola con una prestazione davvero stratosferica ha riportato la squadra inglese sul podio dopo parecchio tempo, e Daniel Ricciardo che di sicuro non vorrà essere da meno e di solito riesce a sfruttare a dovere quello che si trova a disposizione. Un potenziale complessivo che potrebbe avere il suo peso anche nella Classifica Costruttori, dove le due “super potenze” Mercedes e Red Bull sembrano tuttavia inattaccabili mentre la lotta potrebbe accendersi con la Ferrari per, almeno, il terzo gradino del podio.

20210419 1 news 05Anche le Rosse hanno confermato di essere in ripresa. Peccato che sulla pista di casa sia sfuggito il podio, con Leclerc quarto ad un soffio e Sainz, che ha raddrizzato nel finale un weekend difficile, poco distante in quinta posizione. Ora sarà interessante vedere se questa tendenza sarà confermata anche in condizioni normali.

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Nella gara di casa ci hanno pensato i piloti, Gasly e Tsunoda, a vanificare il potenziale Alpha Tauri con errori a ripetizione. Un peccato perché di solito i due driver sono un valore aggiunto per la squadra di Faenza. Quindi, meglio voltare pagina rapidamente. Lo stesso dovranno fare i piloti Williams, entrambi a muro. Dovranno senz’altro rimboccarsi le maniche Alpine, con Alonso che ci ha messo pure del suo per complicarsi la gara con un errore da pivello, e Aston Martin per cercare di togliersi dalle sabbie mobili del centro gruppo, dentro le quali sono letteralmente sprofondate le altre due squadre motorizzate Ferrari: Alfa Romeo e Haas. 

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Al via Verstappen (Red Bull) prendeva di forza il comando della corsa costringendo Hamilton sul cordolo alla variante del Tamburello, dove ci rimette un profilo dell’ala anteriore che poi danneggerà definitivamente in una uscita di pista alla Tosa in un tentativo di doppiaggio. Leclerc (Ferrari) arpionava la terza posizione, dopo aver passato Perez (Red Bull, poi penalizzato con uno stop-go), Ricciardo (McLaren), Gasly (AlphaTauri), Stroll (Aston Martin), Sainz (Ferrari), Norris (McLaren), Bottas (Mercedes) e Russell (Williams). Testacoda e botta con ala anteriore danneggiata per Mick Schumacher (Haas). Al settimo giro si ripartiva con posizioni immutate. Verstappen inanellava giri veloci in, apparente, scioltezza. Colpo di scena al 30° giro con Hamilton nella ghiaia, costretto a ripartire in retromarcia ma con l'ala anteriore danneggiata. L’inglese veniva graziato dalla bandiera rossa per il pauroso incidente tra Bottas e Russell, che ha perso il controllo della Williams colpendo e spedendo a muro anche il finlandese.

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Immagini drammatiche, pezzi sparsi su tutta la pista, monoposto gravemente danneggiate ma, fortunatamente, nessun danno ai piloti. Difficile attribuire con assoluta certezza la responsabilità di uno o dell’altro. La dinamica, alla fine, potrebbe essere archiviata come il classico incidente di gara: Russell, con il vantaggio del DRS, affiancava a destra Bottas il quale proseguendo la normale traiettoria pareva stringere l’inglese fuori dalla pista che in quel punto volta verso sinistra. Russel, forse intimorito dalla traiettoria del finlandese, sbagliava valutazione mettendo le ruote di destra sull’erba perdendo il controllo della sua Williams. Ed ecco il patatrac. E pure, con l’adrenalina a mille, un dito medio del finlandese a seguito delle “rimostranze” di Russell, che di rimando rifilava una bottarella sul casco del pilota Mercedes. Questo il laconico, e anche sarcastico, commento di Toto Wolf sull’accaduto: “E’ stato davvero un brutto incidente. Evidentemente George ha voluto salire sulla Mercedes un po’ troppo in fretta. Ha fatto una mossa troppo ardita nella zona del DRS. Però è pur vero che, come diceva Senna, che se vedi uno spazio e non ci provi, non sei un pilota da corsa”. 

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Alla ripresa, brividi ancora prima della partenza, con Verstappen che perdeva la macchina alla Rivazza 1 tagliando per il prato ma rientrando in pista ancora davanti a tutti. L’unica sbavatura in una gara altrimenti perfetta per l’olandese, che riprendeva il comando delle operazioni per non lasciarlo fino alla bandiera a scacchi. Leclerc veniva invece fulminato da Norris, favorito anche dalle gomme più tenere, non riuscendo più a ribattare. Poi partiva lo show finale di Hamilton, che riusciva ad agguantare il secondo gradino del podio, ai danni di Norris che in radio ammetteva “troppo veloce per me”, che insieme al giro più veloce gli consentivano di ripartire da Imola magari un po’ amareggiato per l’errore ma rinfrancato dalla parte finale finale di gara e, soprattutto, ancora in testa nella classifica generale.

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Nella Classifica Piloti, infatti, l’inglese rimane leader con un punto di vantaggio su Verstappen (43), Norris (27), Leclerc (20), Bottas (16), Sainz e Ricciardo (14), Perez (10), Stroll (7), Gasly (4), Tsunoda e Raikkonen (2), Ocon (1). In quella Costruttori la Mercedes guida con 60 punti, davanti a Red Bull (53), Mclaren (41), Ferrari (34), Aston Martin (7), AlphaTauri (6), Alfa Romeo (2), Alpine (1). Suspense al via con l'ingresso della safety car per via del contatto tra Latifi e un'Alfa Romeo.  

Se ne riparlerà a fine mese sui saliscendi di Portimao, sede del terzo gran premio stagionale.