Delusi ma non troppo, felici ma non tanto. Il bilancio Ferrari dopo Imola non è quello voluto anche se alla fine, non è tutto da buttare. Certo, Leclerc terzo sperava in qualcosa di più. I proclami della vigilia, al solito, non combaciano coi risultati della domenica.

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Di Paolo Ciccarone –  RMC Motori

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Le modifiche portate in pista hanno funzionato fino a un certo punto, perché poi alla fine la McLaren ha fatto meglio, sia in qualifica, piazzando due macchine davanti alle Ferrari, sia in gara dove di macchine ce ne è stata solo una, Norris, dato che Piastri rimasto dietro a Leclerc ha solo rovinato le gomme.

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Se Red Bull è apparsa in affanno, la cosa buona di questa gara sono stati i distacchi ridotti. La Ferrari in corsa non era mai arrivata a ridosso Red Bull con un distacco così ridotto e non si può dire che Verstappen abbia risparmiato la macchina, visto cosa ha fatto Norris in rimonta. Caso fortuito o segnale di un decadimento delle prestazioni, lo vedremo in seguito.

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Di sicuro Verstappen tiene a galla la squadra perché se dovessero affidarsi al solo Perez, sarebbero in lotta per metà schieramento e questo fa capire come il valore di Verstappen sia tale da sopperire alle carenze della macchina che, a Imola, ha mostrato un consumo anomalo delle gomme e vanificato quello che era il vantaggio solito.

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In ogni caso, tornando coi piedi per terra, la Ferrari ha mostrato di essere ancora lì anche se manca pochino, quel pochino che poi fa la differenza fra vincere e perdere e in classifica generale, Leclerc è secondo dietro a Verstappen, che non è male. Anche perché domenica si corre a Montecarlo, dove le gomme e le strategie valgono fino a un certo punto e sulla pista di casa Charles vorrà rompere la maledizione che finora lo ha sempre fermato, in alcuni casi anche prima di partire, vedi 2022 con pole e botto in prova e ritiro nel giro di ricognizione.

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Un GP a ritmo serrato che non permette di programmare grandi cose se non a medio termine, per cui la speranza è che Ferrari possa aver tratto indicazioni importanti sul pacchetto modifiche portate a Imola e da qui trarne informazioni importanti per le gare di metà campionato. C’è da dire che il terzo motore montato a Leclerc in sette gare non depone a favore dell’affidabilità, anche se forse per la gara di casa si è voluto portare qualcosa di fresco e vivace. Che è servito fino a un certo punto. Poi su Sainz che finisce dietro dopo essere stato davanti al compagno in prova, è evidente che le strategie della squadra debbano privilegiare chi resta e non chi parte.

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E questo lo sa anche Hamilton, che a Imola se ne è uscito col poco italiano che conosce (quello che può dire in pubblico, specifichiamo) arruffianandosi i tifosi: “Ciao, ci vediamo presto”. Ecco, siamo alla settima gara, ma qui si viaggia già con la testa al prossimo anno…

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Foto AG Photo/Allegritti-Galli