Per il quarto round stagionale il Mondiale WRC arriva in Portogallo, per una degli appuntamenti classici del circuito iridato rally. Infatti il Rally de Portogallo si disputa dal 1967 e dal 1973, anno di nascita del Mondiale Rally, è una delle prove iridate. Dal 2001 su fondo interamente sterrato, con diverse tipologie di fondo: dalla sabbia delle prime prove agli sterrati più compatti e ghiaiosi. Per l’occasione, infatti, debutteranno gli pneumatici Pirelli Skorpion KX disponibili in due mescole: dura e media.

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Sono 81 gli equipaggi iscritti, dieci dei quali nella classe “regina” Wrc Plus. Tra gli attesi protagonisti, il francese Sébastien Ogier (Toyota Yaris), leader della classifica iridata dopo le prime tre prove (Monte-Carlo, Finlandia-Artic Rally e Croazia), e il belga Thierry Neuville (Hyundai i20), staccato di sole otto lunghezze. Ma non mancano altri pretendenti alla vittoria, a partire dal terzo in classifica, Evans (Toyota Yaris), autore del miglior tempo nello Shakedown, seguito da Tanak (Hyundai i20) e il giovane fenomeno Rovanpera (Toyota Yaris), ma non dobbiamo dimenticare Dani Sordo in cerca di un exploit che gli faccia guadagnare un “posto fisso”. Mentre è difficile ipotizzare una Ford da podio, pur se M-Sport pora anche sugli sterrati lusitani il bravo Formaux. Per dare vita anche allo scontro tra Costruttori, che attualmente vede in vantaggio la casa giapponese con 27 punti di vantaggio su Hyundai, mentre la Ford è decisamente staccata.

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La gara prevede 20 prove speciali per complessivi 1.514 km, di cui 337,51 km cronometrati, su diversi fondi. Dopo lo Shakedown in programma la mattina di giovedì, mentre alla sera avrà luogo la cerimonia inaugurale a Coimbra, la gara entra nel vivo il venerdì, con le prime otto PS, mentre il sabato saranno sette le PS in programma, che precedono le cinque finali della domenica.

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