Guardando la classifica si potrebbe dire che il Mondiale Formula 1 riparte dal GP di Francia, settimo round stagionale in programma al Paul Ricard, avendo percorso poca strada rispetto ad un mese fa,  sia come chilometri, quelli che distano da Monaco a Le Castellet, sia come punteggio.

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Invece, andando un po’ più a fondo, nel frattempo è un po’ come se avessimo fatto il giro del mondo due volte. Perchè oltre al doppio sorpasso del “pacchetto” Verstappen-Red Bull nei confronti di quello Hamilton-Mercedes, e già questo alla luce di quanto ci eravamo abituati a vedere negli ultimi anni non è poca cosa, in occasione del GP dell’Azerbaijan la debacle Mercedes è stata ancora più pesante, con entrambe le macchine fuori dai punti, il sette volte iridato Hamilton che ha commesso un grossolano errore e, di conseguenza, l’aria che si è surriscaldata all’interno del box stellato nel dopo gara, con “Capitan” Wolff che ha tuonato contro tutti.

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Già, perché è un dato di fatto che quest’anno le Stelle d’Argento facciano più fatica mentre la Red Bull è cresciuta molto, ma a questo si aggiunga che gli uomini del muretto Mercedes ne hanno combinate più di Bertoldo così come Hamilton ci ha messo del suo per complicare le cose e ottenere meno di quello che si sarebbe potuto portare a casa, mentre dall’altra parte c’è un Verstappen sempre più solido, che sta ottenendo tutto il possibile, e uno staff al muretto decisamente più lucido ed elastico. Forse è proprio questo ad aver fatto perdere le staffe a Wolff che, solitamente misurato, non si è certamente espresso in modo diplomatico verso il rivale Horner. Insomma, sarà importante vedere se nel frattempo dalle parti di Brackley hanno sbollito la rabbia e ritrovato il bandolo della matassa.

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Intanto, a proposito dei problemi agli pneumatici sinistri accusati da Verstappen e Stroll, finiti entrambi violentemente a muro con l’olandese che ci ha pure rimesso una vittoria ormai certa, Pirelli comunica di avere concluso, congiuntamente con la FIA, le analisi sui due pneumatici coinvolti negli incidenti e di averle estese anche a pneumatici, utilizzati da altre vetture, che hanno percorso un numero di giri simile o superiore rispetto a quelli danneggiati. Le verifiche non hanno evidenziato, su nessun pneumatico, alcun difetto di produzione o qualità, né segni di affaticamento o delaminazione. Sono state identificate le cause dei cedimenti che hanno riguardato i pneumatici posteriori sinistri di Red Bull e Aston Martin. In entrambi i casi, i pneumatici mostrano una rottura circonferenziale sul fianco interno, fenomeno che può essere riconducibile alle condizioni di utilizzo degli stessi, nonostante siano stati rispettati i parametri di partenza prescritti (pressioni minime e temperatura massima delle termocoperte). A valle del risultato delle analisi, Pirelli ha presentato la propria relazione tecnica a FIA e ai Team. FIA e Pirelli hanno quindi concordato una nuova procedura, che comprende una direttiva tecnica già distribuita, per il controllo delle condizioni di utilizzo dei pneumatici durante il weekend di gara e si riservano di implementare ogni altra azione che si ritenesse opportuna.

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Per il GP di Francia al Paul Ricard, che ritorna in calendario dopo un anno di pausa a causa della pandemia di COVID-19, la Casa milanese porta le tre mescole centrali della gamma Formula 1: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium, e C4 come P Zero Red soft. La stessa scelta fatta nel 2019, quando la gara si è corsa l'ultima volta. Queste mescole si adattano bene alle diverse caratteristiche del tracciato. Il degrado dei pneumatici al Paul Ricard è generalmente basso: tuttavia, la curva 13 è particolarmente impegnativa in termini di stress continuo sui pneumatici, così come la famigerata curva di Signes (10), idventata meno impegnativa, e pericolosa, dopo che il rettilineo del Mistral è stato rallentato da una chicane. Il terzo settore del circuito al Paul Ricard risulta impegnativo più da un punto di vista di forze laterali che per trazione e frenata mentre il resto del giro è abbastanza equilibrato. Per questo la pista francese è una di quelle preferite dalle Case come proving ground. Uno dei fattori più temuti rimane tuttavia il gran caldo che le squadre potrebbero incontrare nel weekend di gara e questo potrebbe rappresentare una notevole variabile nello sfruttamento migliore degli pneumatici, con relative possibili differenti strategie.  

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