SCATTO VINCENTE DI VERSTAPPEN

di Vincenzo Bajardi ed Eugenio Mosca

Nella diciottesima prova del Mondiale di F1, il GP Città del Messico, davanti a 140 mila spettatori sul circuito  situato a 2.000 metri d'altezza, Max Verstappen ha ottenuto una vittoria schiacciante, la nona stagionale, con la quale potrebbe avere fatto un balzo decisivo nella corsa alla corona iridata.

Perché ora l’olandese ha staccato di ben 19 punti il rivale Hamilton, transitato sotto la bandiera a scacchi con un distacco di 16”555, il quale non ha potuto fare nulla per insidiare il pilota Red Bull, tornata irresistibile dopo il sorprendente calo in qualifica dove le Stelle avevano improvvisamente ripreso a splendere monopolizzando la prima fila,  dovendosi anzi guardare le spalle da un consistente attacco da Perez nei giri finali, soprattutto l’ultimo dove spinto dal tifo del pubblico di casa ha tentato il tutto per tutto terminando la corsa, terzo, negli scarichi della Mercedes. E buon per Hamilton che il compagno di squadra, con un doppio tentativo cominciato con altrettanti cambi di pneumatici, sia riuscito a sottrarre a Super Max almeno il punto per il giro più veloce in gara, facendosi perdonare, solo in minima parte, la partenza a dir poco confusa nella quale ha bloccato il compagno di squadra aprendo la strada a Verstappen, che non si è certo fatto pregare per prendere la testa della corsa e non mollarlo più.

Sia ben chiaro, con la Red Bull vista in gara e l’olandese così in palla, come dimostrano anche la lucidità dei dialoghi via radio con il muretto box, non ci sarebbe stata storia comunque ma, con una punta di egoismo sportivo, senza il patatrac del finlandese magari ci saremmo almeno gustati uno “scontro” diretto in pista tra i due contendenti al titolo. Anche perché di spettacolo, questa gara ne ha offerto davvero poco: giusto il bel sorpasso di Verstappen alla prima curva e la sfida finale tra Hamilton e Perez per la piazza d’onore. In mezzo tanta noia.

Per la cronaca, quarto ha chiuso l’ottimo Gasly con l'AlphaTauri, ma staccato di ben 1'03"845 il che dà la misura del divario attuale tra le sfidanti Mercedes e Red Bull e il “resto del mondo”, seguito da Leclerc con la Ferrari a 1'21"037, dopo una gara di sofferenza nella quale non ha mai potuto impensierire l’Alpha Tauri.

E a nulla è servito il cambio di posizioni attuato a un certo punto per permettere a Sainz di tentare la rincorsa al francese. Alla fine, come concordato, ciascuno dei piloti Ferrari ha ripreso la propria posizione con lo spagnolo che ha terminato la gara come primo dei piloti doppiati. Il che deve fare riflettere sull’attuale potenziale delle Rosse, con il box che si è consolato con il sorpasso nella classifica Costruttori alla dispersa McLaren, condizionata anche dall’incidente alla prima curva in cui, un normalmente attento, Ricciardo ha fatto harakiri.

Quindi Vettel (Aston Martin), un redivivo Raikkonen (Alfa Romeo), Alonso (Alpine-Renault), Norris
(McLaren), Giovinazzi (Alfa Romeo), che dopo una bell’avvio è stato ancora una volta tristemente penalizzato dalle incomprensibili scelte del box Alfa Romeo che l’ha estromesso dalla zona punti, Ricciardo (Mc Laren) ed Ocon (Alpine). Nella Classifica Piloti Verstappen è sempre più leader con 312,5 punti, davanti a Hamilton (293,5), Bottas (185), Perez (165), Norris (150), Leclerc (138), Sainz (130,5). In quella Costruttori vacilla il primato Mercedes, a quota 478,5, con la Red Bull che si porta ad un solo punto (477,5), Ferrari (268,5) che supera la McLaren (255) per il podio virtuale.

Al via Verstappen fa marameo a quelli della prima fila, prendendo la scia di Bottas e superando all'esterno entrambe le Mercedes. Bottas viene speronato da Ricciardo e si gira (rientra ai box e ritorna in pista ultimo). Subito Safety Car. Alla ripartenza Leclerc con la Ferrari è quinto, dove resterà, a fatica, fino alla fine. Posizioni all'11° dei 71 giri: Verstappen, Hamilton, Perez, Gasly e le due Ferrari di Leclerc e Sainz, poi Vettel, Raikkonen con l'Alfa Romeo ed Alonso con Bottas, ora dodicesimo. Al 18° giro iniziano i primi pit stop con l'olandese Verstappen che colleziona con facilità giri veloci staccando di 8"694 Hamilton, ancora in difficoltà con l'idolo locale Perez che dai box viene invitato a spingere ancora per mettere sotto pressione l'inglese della Mercedes che al 31° giro, dopo la sosta, rientra alle spalle di Leclerc. E così dietro a Verstappen figurano, a 13" Perez, poi Gasly, Hamilton che con le nuove gomme recupera e realizza un giro veloce, quindi Sainz, Vettel, Raikkonen, Alonso e Leclerc. Si ferma anche Verstappen, che rientra con più di 7" su Hamilton, mentre nel tripudio generale il messicano Perez con l'altra Red Bull comanda il gran premio di casa.

Al 41° giro sosta per Perez, così Verstappen ritorna leader con 9"739 su Hamilton, 19"027 su Perez, 37"270 su Gasly che occupa saldamente la quarta piazza davanti alle Ferrari di Leclerc, che seppur vicino (41"595) non riuscirà mai ad impensierirlo, e Sainz (51"139). Davanti l'olandese Max marcia disinvolto dominando la scena su Lewis con un vantaggio di 12"370 e con 18"951 sul compagno di squadra Perez che guadagna più di mezzo secondo al giro sull’inglese, mentre Leclerc lamenta problemi all'anteriore sinistra. A dieci giri dal termine Hamilton sembra racchiuso in una morsa dalle due Red Bull, con il messicano che però non riesce ad avere ragione dell'inglese. Al 66° giro pit stop per Bottas per provare il giro veloce e togliere il punto addizionale a Verstappen, riuscendo nell’impresa al secondo tentativo.

Tra una settimana, il 14 novembre, si correrà a Interlagos in Brasile, dove al sabato si disputerà anche la controversa gara sprint. Stante la superiorità Red Bull, per Verstappen potrebbe essere l’occasione per giocare il primo match-ball iridato.