Per il decimo round stagionale il WRC torna sugli sterrati greci per l’Acropolis Rally, un grande classico del Mondiale Rally in calendario fin dall’inizio della serie iridata nel 1973, con una pausa dal 2013 per poi rientrare l’anno scorso. Ma quello che viene definito il “Rally degli Dei” vanta radici ben più lontane, con la prima edizione datata 1953, e un palmarès che conta i più celebrati campioni della specialità, tra cui Rohrl, Vatanen, Waldegard, Biasion, McRae, Kankkunen, Sainz, Loeb, fino all’attuale leader del mondiale, Rovanpera, che firmò la vittoria l’anno scorso.
Naturalmente l’attuale rally ha un percorso completamente diverso rispetto al passato, quando si potevano contare fino a 50 PS per un totale di 880 km; tuttavia, la gara mantiene le tradizionali caratteristiche del fondo sterrato zeppo di asperità. La base dell’evento sarà localizzata ancora a Lamia, a poco più di duecento chilometri da Atene, nella regione centrale della Grecia, mentre il parco assistenza sarà piazzato alla Fiera Nazionale, il Panhellenic Expo Center. Quest’anno tornerà la prova superspeciale d’apertura da 1,95 km allo Stadio Olimpico di Atene, che nella serata di giovedì darà ufficialmente il via alla gara con il particolare format della lotta contro il tempo di due vetture affiancate per volta. Da venerdì la gara entrerà nel vivo, con la giornata di sabato che sarà la più lunga e il finale la domenica, per un totale 303 km cronometrati suddivisi su 16 PS.
Giocando decisamente male il possibile match ball in Belgio, con il rovinoso cappottamento nella PS2, Rovanpera ha consentito a Ott Tanak, che a Ypres ha bissato la vittoria in Finlandia, di farsi sotto in classifica riducendo il suo distacco a 72 punti. Certamente un margine ancora importante, ma con quattro gare ancora da disputare (compresa questa) il finlandese non potrà più permettersi passi falsi. Gli altri sono ormai tagliati fuori dalla lotta iridata, ma i vari Evan e Neuville potrebbero tirare un tiro mancino agli sfidanti e rimettere in gioco la classifica Costruttori, dove tuttavia la Toyota vanta 88 punti di vantaggio sulla Hyundai.
