Con il 5° posto assoluto Matteo Cairoli è risultato il meglio piazzato tra i nostri piloti alla recente 24 Ore del Nurburgring. Non solo, la Porsche 911 GT3 R #96 del team Rutronik che il pilota comasco, già vincitore nel 2021 della maratona sul Nordschleife, ha diviso con Dennis Olsen e Julien Andlauer, è risultata la migliore della folta pattuglia delle GT di Stoccarda. Nonostante non fosse la favorita della vigilia. Infatti, la mattina dopo la gara lo troviamo, anzi a dire il vero ci contatta lui telefonicamente come promesso (a riprova della sua disponibilità e serietà), stanco ma decisamente soddisfatto.
“Questo quinto posto equivale ad una vittoria – conferma Cairoli -, perché obbiettivamente non potevamo fare più di così. Sono contento per come è andata: abbiamo portato a termine la gara senza commettere errori, né tecnici né di guida, abbiamo preso una sola penalità di 32” per bandiera gialla (Andlauer), e non siamo incappati in contatti e rischi vari, sempre presenti in questa gara. A dire il vero sono quasi più soddisfatto di questo piazzamento rispetto alla vittoria del 2021, perché quella non si può considerare una vera 24 Ore, dato che per il maltempo fu interrotta dopo 9 ore. Inoltre, io nell’occasione guidai solo per 3 ore. Infatti, ad un certo punto quest’anno ho sperato che piovesse, perché così si rimescolano le carte e la Porsche beneficia di quelle condizioni. Invece nulla. Così gli altri sono su un altro pianeta. Avremmo potuto fare meglio solo nel caso di problemi altrui”.
Cosa manca attualmente alla 911 GT3 R?
“Principalmente manca la coppia; in uscita dalle curve la 911 GT3 R è “morta”, in alcuni casi sembra quasi di guidare una GT4. Mentre i piloti con le altre auto quando mettono giù ci danno una quindicina di metri. Poi noi recuperiamo un po’ in velocità di punta, ma è troppo tardi. Non riusciamo comunque a recuperare quello che perdiamo in accelerazione. E poi, data questa mancanza, siamo costretti ad azzardare sempre un po’ di più per effettuare i sorpassi. Ad ogni tentativo dobbiamo prenderci un po’ di rischio, perché ci manca velocità. Spesso ci si deve buttare dentro. La macchina è ancora un po’ nuova ed i tecnici stanno cercando di capire dove intervenire. Diciamo che al momento lo sviluppo procede un po’ lentamente”.
In qualità di pilota ufficiale Porsche, Cairoli viene spesso “inviato” presso un team clienti per garantire la massima performance, magari affiancando gentleman driver.
Come ti sei trovato con il Rutronik Racing?
“È stata la seconda esperienza con loro. Mi sono trovato fin da subito come a casa. È un bel team: tutta gente giovane e con tanta voglia di fare. I miei compagni li conoscevo già, dato che sono anche loro piloti Porsche. È sempre bello correre con piloti professionisti, perché il gioco si fa più duro e interessante. Alla fine, ho guidato più di tutti: quasi 10 ore, e ho retto bene anch’io. Sono un po’ stanco ma soddisfatto”.
“D’altronde la 24 Ore del Nurburgring è molto più dura rispetto a quelle di Spa o Le Mans, sia perché il Nordschleife non lascia respiro sia perché la pista è stretta e dato l’alto numero di auto in gara, peraltro con prestazioni molto differenti, bisogna fare molta attenzione. Soprattutto con i piloti gentleman, che a volte non percepiscono la differenza di velocità con cui li raggiungi, perciò tu sei convinto che ti hanno visto e ti lasciano spazio, invece all’ultimo chiudono la curva”.
Cosa prevede il prosieguo della stagione?
“Sto andando a Spa – infatti l’intervista avviene durante il viaggio in macchina – per le prove della 24 con una macchina Pro-Am, con la quale debutterò questo fine settimana nel GT Open. Quindi nulla di speciale, speriamo di vincere almeno la classe. Poi sarò a Le Mans con il team Project 1, affiancato a Hyett e Jeannette, due gentleman americani. Sono contento che abbiano deciso di riammettere l’uso degli “scaldoni”, perché penso che la sicurezza sia da anteporre a scelte puramente ideologiche”.
Insomma, mi pare di percepire un certo fastidio per non essere su una macchina di punta?
“Moltissimo. Anche perché con tutta l’umiltà penso che il tempo passa e mi stia un po’ “bruciando”. Sono consapevole di essere un privilegiato, perché faccio il lavoro che mi piace e corro con il mio marchio preferito, però più di una volta ho ricevuto delle informazioni che poi non si sono avverate; perciò, la situazione comincia a diventare un po’ frustrante. Sto corredo due campionati ma entrambi affiancato ai gentleman, perciò non c’è la stessa emozione di quando puoi puntare al risultato importante. Da una parte mi fa piacere che ai gentleman faccia piacere con me, però mi piacerebbe avere le occasioni giuste per mettere in mostra tutto il mio potenziale”.
Quindi, previsioni per il futuro?
“Dato che per l’anno prossimo ho già il contratto con Porsche, a breve inizierò a discutere con i miei capi sui programmi 2024. Comunque io ci credo; prima o poi, lavorando sodo, arriverà l’occasione giusta!”
Avrai la possibilità di provare anche la Hypercar?
“Per ora mi hanno fatto provare la LMP2, con cui mi sono sentito a mio agio; perciò, penso ci sarà la possibilità in futuro di salire anche sulla 963”.