Il pubblico davvero record che, nonostante l’intermezzo di uno scroscio di pioggia, ha fatto da cornice al “Circuito delle Mura”, riversandosi in mattinata e nell’intervallo tra le manche lungo Viale e Largo Colleaperto per ammirare i tanti gioielli a quattro e due ruote presenti, hanno decretato il successo della 16.ma edizione del Bergamo Historic Gran Prix, andata in scena ieri, domenica 28 maggio, in Città Alta.
Come previsto, tra le novità più ammirate di questa edizione la partenza tipo Le Mans “old style”, con i piloti allineati sul lato sinistro del traccio che ad un cenno del Direttore di manche sono scattati a piedi verso le auto schierate sul lato opposto del Viale Colle Aperto, delle manche riservate alle Sport/GTS. La spettacolare partenza, voluta dagli organizzatori per celebrare il centenario della classica di durata francese.
Ma questa non è stata certamente l’unica attrazione per il folto pubblico. Innanzitutto, a calamitare l’attenzione del folto pubblico assiepato lungo i 2.980 metri del “Circuito delle Mura”, definito “sublime” dal mitico Tazio Nuvolari che nel 1935 vinse con L’Alfa Romeo P3 l’unica edizione del gran premio bergamasco, sono state le protagoniste, a quattro e due ruote. Ben 69 le vetture presenti, suddivise nelle categorie Anteguerra-Monoposto (20) e GTS (49), tra cui autentici “pezzi rari” e vetture con un prestigioso pedigree sportivo.
Per citarne alcune: tra le Anteguerra, Maserati 4CM-CL del 1939, Maserati 26 B del 1928, Fiat Coppa d’Oro del 1935, Amilcar del 1926, Riley del 1927, oltre a “pezzi” rarissimi come l’Alfa Romeo Ala Spessa del 1939 e monoposto più recenti come Tecno e F. Italia. Tra le curiosità, anche la F. Junior Patriarca utilizzata da Little Tony.
Mentre tra le GTS erano rappresentati praticamente tutti i marchi e modelli di maggiore prestigio: oltre alla folta schiera di Alfa Romeo (tra cui GT, GTAm, Zagato, Spider 2000 Touring) e Ferrari (250 GT, 308 GTB, 208 GTS), Mercedes 300 SL “Ali di gabbiano”, Fiat Abarth Zagato, Lancia Fulvia, Porsche 911 in varie versioni, così come Jaguar e MG, Shelby Cobra, Austin Healy.
E al volante di una Alfa Romeo GT Junior del 1969, non si è certo risparmiato uno degli ospiti d’onore della manifestazione: l’ex campione di F. 1 e pilota ufficiale della casa milanese Bruno Giacomelli, ormai un habitué a Bergamo, sempre molto disponibile con il pubblico.
Naturalmente, come da tradizione, noi di Motorstyle abbiamo partecipato “attivamente” all’evento. Per l’occasione abbiamo rinnovato la collaborazione con Alfa Delta, che ci ha messo a disposizione una Alfa Romeo GTAm preparata al top in versione Gruppo 2, leggerissima e potente, grazie al motore “Testa stretta” da oltre 215 CV, per un rapporto peso/potenza davvero notevole. Prestazioni che le sono valse il terzo posto assoluto nella prova d’apertura dell’Alfa Revival Cup 2023 recentemente disputata al Mugello e che ci hanno fatto divertire alla grande sul circuito cittadino bergamasco. Eugenio Mosca e Roberto Restelli, titolare Alfa Delta, si sono divisi le due manche GTS.
Non sono state da meno le due ruote, che tra le 48 moto GP e Sport hanno contemplato i maggiori marchi ed i modelli che hanno fatto la storia del motociclismo. Tra queste: Gilera, MV Agusta, Laverda, Mondial, Ducati, Rumi, Moto Guzzi, Honda, Norton. Ospite d’onore in ambito motociclistico, il Costruttore Piero Laverda, sempre molto disponibile a raccontare agli appassionati preziosi aneddoti legati alle sue motociclette e alle competizioni che le hanno viste protagoniste.
Tra le note di colore in questa edizione, ha creato molta curiosità seguita la band scozzese Celtic Knot Pipes & Drums, in movimento tra il pubblico eseguendo dei brani tradizionali per onorare la memoria dell’indimenticato campione scozzese Jim Clark, scomparso 55 anni fa a Hockenheim durante una corsa di F. 2.
Da sottolineare, infine, anche lo scopo benefico della manifestazione che, come consuetudine, nell’occasione ha raccolto fondi a favore della Onlus Spazio Autismo Bergamo.
Insomma, questa 16.ma edizione del Bergamo Gran Prix si è conclusa con un successo globale e il saluto più frequente tra i partecipanti e appassionati è stato: “arrivederci all’anno prossimo!”
Foto di Massimo Campi