Lamborghini ha presentato al Festival of Speed di Goodwood la SC63, il primo prototipo ibrido da corsa per le gare di endurance creato da Lamborghini Squadra Corse, con cui la casa del Toro parteciperà nel 2024 sia nella classe Hypercar del Campionato Mondiale Endurance FIA (WEC), compresa la 24 Ore di Le Mans, sia nella classe GTP dell'IMSA WeatherTech Sports Car Championship Endurance Cup, che comprende anche classiche come la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring.
A gestire entrambi i programmi sarà il team Iron Lynx, mentre i piloti ufficiali Lamborghini Mirko Bortolotti e Andrea Caldarelli saranno affiancati da Romain Grosjean e Daniil Kvyat, che grazie alla recente esperienza acquisita con i sistemi ibridi di Formula 1 sono stati in grado di aiutare gli ingegneri a mettere a punto la vettura e a progettare i comandi al volante per controllare le funzioni del sistema ibrido in maniera ottimale.
Con la SC63 LMDh, Lamborghini compie un altro passo avanti sulla strada dell'elettrificazione, che il marchio ha deciso di percorrere puntando all’ibridazione dell’intera gamma a fine 2024, traslando questa sfida dell’innovazione anche al programma Motorsport.
“La SC63 è l'auto da corsa più avanzata mai prodotta da Lamborghini - ha dichiarato Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore delegato di Lamborghini -. L'opportunità di competere in alcune delle più importanti gare di endurance al mondo con un prototipo ibrido è in linea con la nostra vision del futuro della mobilità ad alte prestazioni. Per la nostra Squadra Corse, La SC63 LMDh rappresenta un ulteriore passo avanti verso il futuro degli sport motoristici, con prestazioni di altissimo livello”.
La SC63 monta un motore 3.8 litri bi-turbo V8 appositamente sviluppato dagli ingegneri Lamborghini per questa vettura. Il motore ha una configurazione “cold V”, con i turbo montati all'esterno delle due bancate dei cilindri, in modo che siano più facili da raffreddare e da alimentare. Inoltre, la configurazione cold V consente di abbassare le masse e il centro di gravità della vettura: questa soluzione, combinata a un bilanciamento e attitudini aerodinamiche specifiche, è stata identificata come la più efficace per ottenere la migliore guidabilità e performance costanti sia nel giro singolo sia sulla lunga percorrenza in gara.
La potenza erogata dal motore termico e dal sistema ibrido è limitata dal regolamento a 680 CV per le vetture di classe LMDh, con la gestione della power unit affidata al controllo elettronico Bosch. Il regolamento LMDh prevede inoltre che cambio, batteria e motor generator unit (MGU) siano standard, per contenere i costi di sviluppo del prototipo. Gli ingegneri Lamborghini hanno lavorato per ottimizzare la funzionalità di insieme degli elementi imposti dal regolamento, cercando la massima efficacia e performance. Ad esempio, per il cambio, elemento sul quale ogni Costruttore ha libertà di scegliere la rapportatura e il bloccaggio meccanico del differenziale più adeguati alle caratteristiche dei circuiti sui quali si corre.
Tra le aziende definite dalla Federazione per la realizzazione dei telai LMDh, Lamborghini ha scelto la Ligier, potendo così avere ampio margine di manovra per sviluppare la parte relativa a sospensioni, impianto frenante e relativo importantissimo sistema di raffreddamento, carrozzeria e parte aerodinamica disegnata dagli specialisti di Squadra Corse in collaborazione con il Centro Stile. Infatti, alcuni particolari, come le particolari luci con la forma a Y, sono elementi stilistici inconfondibili dell’attuale design del Toro, così come la particolare presa d’aria NACA laterale che convoglia l’aria sui freni posteriori tradisce l’ispirazione Countach.
Il layout del sistema di raffreddamento dell'auto ha infatti influenzato gran parte delle linee della carrozzeria della vettura. Sono stati installati otto diversi radiatori, tra cui due intercooler, un radiatore del cambio, un condensatore per l'aria condizionata, un radiatore per l'Energy Recovery System (ERS), uno per l'Energy Storage System (ESS) e due radiatori per l'acqua.
Il regolamento prevede inoltre l’utilizzo di una sola configurazione di body kit e le modifiche che i team possono apportare alla regolazione del dispositivo aerodinamico di gara in gara sono limitate. Perciò in fase di progettazione i tecnici hanno tenuto conto dello scenario più critico, come temperature ambientali elevate, per gestire l'efficienza termica della vettura su tutti i circuiti americani e del mondiale.
Infatti, la SC63 è stata progettata e sviluppata, tramite un intenso programma di test indoor con un simulatore dinamico, per offrire la più ampia ‘finestra operativa’ possibile per consentire l’ottimizzazione delle performance e il grip delle gomme nelle diverse condizioni meteo e su qualunque tracciato.
Rouven Mohr, Chief Technical Officer di Lamborghini, aggiunge: “Gli sport motoristici sono per noi e la nostra tecnologia un terreno di prova prezioso anche se comunque impegnativo. La SC63 rappresenta una sfida entusiasmante sia dal punto di vista tecnico che umano. Lo sviluppo del nostro motore a combustione interna, di una carrozzeria efficiente dal punto di vista aerodinamico e della dotazione tecnica complessiva è un processo che ci ha spinto a elevare costantemente i nostri standard”.
“Quest'anno non celebriamo solo il 60° anniversario del nostro marchio, ma anche il 10° anniversario di Squadra Corse, la divisione Motorsport di Lamborghini - ha sottolineato Giorgio Sanna, Responsabile Motorsport di Lamborghini -. Nell'ultimo decennio abbiamo ottenuto grandi risultati. Partendo da zero, le nostre auto da corsa di serie hanno vinto alcune delle più prestigiose gare di endurance nella categoria GT. Tra queste, tre vittorie nella nostra classe alla 24 ore di Daytona e due vittorie consecutive alla 12 ore di Sebring. Ora siamo pronti a compiere quello che è il nostro più grande passo avanti verso il futuro degli sport motoristici, misurandoci con i migliori costruttori al mondo”.