Tra i collezionisti presenti al  Concours of Elegance a Londra, presso il prestigioso Hampton Court Palace dall'1 al 3 settembre 2023, Fritz Burkard porterà alcuni pezzi pregiati della “Pearl Collection”, la collezione svizzera in continua crescita che abbraccia oltre un secolo di storia dell’automotive con veicoli che vanno dal 1897 ai giorni nostri.

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Peraltro, la Pearl Collection è nota per utilizzare i propri veicoli con entusiasmo in varie competizioni ed eventi invece che lasciarli solo in mostra statica, perché come spiega lo stesso Burkard "le auto combinano diverse passioni: storia, design, innovazione, le sensazioni di quando le guidi, il suono... un'auto ha la sua aura. Perciò noi della Pearl Collection amiamo collezionare anche modelli bizzarri e insoliti, ma soprattutto amiamo utilizzarli”. In questa edizione Pearl Collection porterà a Londra una eclettica selezione di auto datate dal 1897 al 2022.

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In ordine di età partiamo dal Triciclo del 1987 della Prinetti & Stucchi. La casa fondata a Milano nel 1883 era un grande nome nelle macchine da cucire, biciclette e, infine, attraverso la produzione di tricicli DeDion su licenza, di veicoli a motore. Questo è stato anche il punto di partenza di un certo Ettore Bugatti, apprendista adolescente destinato all'eccellenza automobilistica. Esibendo una notevole capacità innovativa e abilità meccanica a dispetto della sua giovane età, per volere dell'Automobile Club d'Italia Bugatti sviluppò una versione da corsa bimotore del Triciclo; in pratica la prima Bugatti Tipo 1. Nel 1899 vinse la sua prima gara a Reggio Emilia contro una concorrenza molto agguerrita, ad una velocità media da record mondiale di 64 kp/h su 90 km. Un'impresa straordinaria, che ha lanciato Ettore Bugatti verso la creazione di altre iconiche vetture destinate a conquistare numerosi successi. 

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Per la successiva vettura si compie un salto di oltre quattro decenni. Si tratta Alfa Romeo 8C 2300 Monza del 1933, spinta da un motore otto cilindri in linea di 2.866 cc. Disegnata dal mitico Vittorio Jano, questa macchina da competizione sovralimentata è stata intestata alla Scuderia Ferrari. Corse nel Gran Premio di Monaco con Tazio Nuvolari e vinse il GP di Svezia nell'agosto del 1933. Corse anche nelle cronoscalate del Mont Ventoux e di San Sebastian. Dopo vari aggiornamenti meccanici, e ora ribattezzata SF28, ha partecipato alla Mille Miglia e alla Targa Florio, e al Circuito di Varese. Nei decenni successivi l'Alfa è passata da diversi proprietari e alla fine è stata sottoposta a un restauro completo. Da allora è stata una presenza regolare in varie competizioni ed eventi.

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E’ più giovane di un solo anno la Bugatti Type 59, prodotta nel 1934 per competere contro le sempre più forti automobili schierate nelle competizioni da Alfa Romeo e Mercedes-Benz. Con la sua carrozzeria ribassata, il baricentro più basso, il passo più lungo e l'otto cilindri in linea sovralimentato, è considerata sia una meraviglia tecnica che un capolavoro di design industriale. Ne furono costruite solo sei e l’esemplare Pearl Collection ottenne il terzo posto al GP di Monaco e la vittoria assoluta in Belgio.

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La T59 è stata l'ultima auto da GP della Bugatti ed è considerata la più elegante di tutte le macchine da competizione prebelliche. Questo esemplare è stato poi riqualificato per le corse, con la rimozione del compressore e l’adozione del carter secco, un cambio differente e telaio e carrozzeria pesantemente rivisti. Grazie a una serie di successi è diventata l'auto sportiva più veloce di Francia.

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Per un periodo è anche stata di proprietà del re Leopoldo III del Belgio. Infinitamente affascinante questa macchina storica e singolare, che si presenta in condizioni molto originali, incarna l'ineffabile magia del marchio Bugatti, "le pur-sang des automobiles".

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Sebbene il marchio Maserati fosse ancora relativamente giovane quando arrivò la 4CL nel 1939, si era già costruito una solida fama nell’ambiente delle competizioni. Con il suo motore quattro cilindri in linea a quattro valvole per cilindro, il modello debuttò al GP di Tripoli e ne furono costruiti solo sette prima dell'inizio della Seconda guerra mondiale. Questa monoposto in particolare, con telaio n. 1564, fu il prototipo di sviluppo che corse con il team ufficiale sui circuiti di Napoli, Abbazia e Livorno, pilotato da campioni del calibro di Carlo Felice Trossi, Franco Cortese e Luigi Villoresi. Ha continuato a correre nel dopoguerra, con al volante campioni come "Raph" e Maurice Trintignant, proseguendo poi in gare meno impegnative come alcune cronoscalate prima del riposo in un museo. All'inizio del millennio ha però ripreso il suo legittimo posto nelle gare in circuito, per entrare a far parte della Pearl Collection nel 2019.

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Restando in ambito tricolore, ma passando dal Tridente allo Scorpione, ad impreziosire la collezione un’autentica perla: lo spettacolare prototipo da record Abarth 1000 progettato da Pininfarina e denominato "La Principessa" degli anni '60. 

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La Rolls-Royce Phantom II Continental del 1934 sposta il fulcro delle auto da esposizione della collezione dall'Europa continentale alla Gran Bretagna. Dimostrando un glorioso canto del cigno per il venerabile motore a sei cilindri a valvole laterali della Rolls-Royce, questa Continental vanta un'insolita carrozzeria Streamlined Saloon perfezionata nella galleria del vento da Park Ward. Con un rapporto di compressione potenziato e un albero a camme speciale per il suo motore da 7.668 cc, l'auto poteva raggiungere una velocità massima di 150 km/h. Dopo aver conquistato un posto d'onore allo stand di Park Ward all'Olympia Motor Show del 1934, la Phantom II attraversò l'Atlantico. All'inizio degli anni 2000, dopo un restauro completo, è apparsa agli eventi del Concours d'Elegance di Pebble Beach e Amelia Island.

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A completare lo schieramento Pearl Collection al Concours of Elegance due Bugatti certamente molto diverse tra loro ma ugualmente significative: a fianco della splendida Bugatti T57S Atalante del 1936 ci sarà la Bugatti Centodieci 2022 in edizione limitata, costruita per celebrare i 110 anni di design e prestazioni eccezionali del marchio.

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(Credits: Tim Scott Fluid Images; Rene Dreyfus; Dino Eisele)