A pochi giorni dal debutto stagionale in Bahrain la Formula 1 si sposta dal Golfo Persico al Mar Rosso per la seconda gara, in programma sabato 9 marzo sul Jeddah International Circuit. La distanza in linea d’aria che separa il circuito permanente di Sakhir da quello cittadino di Gedda è di circa 1260 chilometri ma le caratteristiche tecniche dei due tracciati sono molto più distanti.
Da una pista contraddistinta da un asfalto molto abrasivo, dove il degrado termico è particolarmente rilevante e dove stabilità in frenata e trazione sono fattori determinanti, si passa ad un asfalto piuttosto liscio e ad una pista velocissima (oltre 250 Km/h di media), seconda solo a Monza.
Con i suoi 6.174 mt di lunghezza, da ripetere 50 volte, il circuito ha una forma particolarmente sinuosa ed è il secondo tracciato più lungo del calendario ma il primo come numero di curve, ben 27, molte delle quali si percorrono a media e alta velocità, sottoponendo così gli pneumatici ad elevate forze laterali.
Così come in Bahrain, qualifiche e gara si svolgeranno di sera (ore 20 locali), con temperature quindi sensibilmente inferiori rispetto a quelle delle prime prove libere del giovedì e del venerdì.
Sulla falsariga di quanto avvenuto nelle tre precedenti edizioni di questa gara, la Pirelli ha selezionato le tre mescole centrali della gamma: la C2 come Hard, la C3 come Medium e la C4 come Soft. Un’altra differenza col Bahrain è la ipotizzabile strategia di gara. Sabato scorso abbiamo visto come la stragrande maggioranza dei piloti abbia effettuato due soste, con i tre pit-stop come unica eventuale alternativa plausibile, mentre a Gedda è assai prevedibile assistere a una corsa basata su una sola sosta, con i piloti che alterneranno Medium e Hard anche in base alla posizione sulla griglia di partenza.
Trattandosi di un tracciato cittadino le vie di fuga sono piuttosto limitate e il rischio di incidenti abbastanza elevato, con conseguente alta possibilità di vedere in pista la safety-car o, addirittura, di assistere ad un’interruzione. I sorpassi non sono particolarmente agevoli: il punto più facile dove superare è la staccata della curva 1, la più dura anche per l’impianto frenante.
Come spesso avviene sui tracciati cittadini, l’evoluzione della pista sarà molto veloce e in qualifica sarà determinante scegliere il momento ideale per fare il tempo sul giro, così come lo sarà fare una preparazione ottimale del giro di lancio: nelle scorse edizioni si è visto spesso come i piloti ne effettuassero addirittura due prima di portare le Soft alla giusta temperatura, con le conseguenti problematiche di traffico che potrebbero crearsi.