Il Bergamo Historic Gran Prix 2024 sta per accendere i motori per un’edizione davvero speciale, in programma il prossimo 26 maggio, che celebra il 20.mo anniversario.
Un traguardo importante, come hanno sottolineato nel corso della presentazione il presidente del comitato organizzatore Simone tacconi e il vice sindaco della capitale orobica Sergio Gandi, a conferma che la manifestazione, grazie al suggestivo contesto in cui si svolge e alla sua particolarità, si è ormai ritagliata un ruolo di prestigio tra le manifestazioni internazionali dedicate alle auto e moto d’epoca.
Infatti, sul “Circuito delle Mura” dove nell’unica edizione del GP bergamasco nel 1935 trionfò Tazio Nuvolari al volante dell’Alfa Romeo P3, torneranno in azione, vetture Anteguerra e Monoposto e GTS, suddivise in due doppie manche, costruite tra gli anni 1920 e 1975. Altre due manche vedranno invece in azione moto storiche pre 1975.
E anche quest’anno le griglie di partenza, già sold out, saranno popolate da numerosi partecipanti con auto e moto e di prestigio. Tra le tante reginette a quattro ruote, nella griglia Anteguerra e monoposto, spiccano indubbiamente la Maserati 6CM del 1938, la Ford A Speedster del 1929, del tutto simile alla prima vettura utilizzata in corsa da Juan Manuel Fangio. Due vetture agli antipodi per concezione tecnica ma identiche per prestigio e particolarità.
All’avanguardia della tecnica
La Maserati 6CM del 1938 rappresentava infatti la massima espressione tecnologica della sua epoca. Nonostante l’impostazione classica del telaio, a doppi longheroni paralleli, presentava soluzioni molto avanzate, a partire dalle sospensioni anteriori innovative che davano un vero vantaggio sulle concorrenti inglesi e francesi. Le sospensioni erano con molle a barra di torsione applicate in modo da regolare la tensione della molla stessa in base alle caratteristiche del circuito. Inoltre il sistema frenante era già di tipo idraulico.
Così com’era avanzato il nuovo motore 6 cilindri in linea di 1,5 litri, con i cilindri fusi in blocco con la testa accoppiati a due a due sul basamento comune in elektron, due assi a camme in testa azionati da una risalita di ingranaggi, quattro valvole per cilindro e alimentazione forzata con compressore Roots per un totale di 175 CV a 6.600 giri/min che spingeva la monoposto del Tridente ad una velocità massima di oltre 250 km/h. Caratteristiche che le consentirono di ottenere numerosi successi, tra cui il record di vittorie consecutive alla Targa Florio 1937-1938-1939. L’esemplare presente a Bergamo fu pilotato da Luigi Villoresi, particolarmente legato al marchio del Tridente e a questa vettura, Piero Taruffi e Alberto Ascari.
Trampolino di lancio
La Ford A Speedster, invece, rappresenta il modo più economico con il quale si poteva iniziare a correre a fine anni ‘20, con automobili di normale utilizzo stradale, magari gettando le basi per una grande carriera, come ha dimostrato il mitico Juan Manuel Fangio a lungo detentore del record di titoli iridati con cinque sigilli per giunta conquistati con marchi diversi. All’epoca nei dintorni di Balcarce si svolgevano alcune gare non ufficiali, riservate ad auto di serie, che però mettevano in palio interessanti montepremi. Il 25.enne Fangio chiese allora in prestito al padre di un amico una Ford A del 1929, quotidianamente adibita a servizio taxi. Il proprietario acconsentì, a patto che la vettura venisse restituita “in perfette condizioni” e che, si dice, al suo fianco avrebbe partecipato il figlio.
Lavorando di notte, nell’officina del fratello di Fangio, José, vennero apportate alcune migliorie alla vettura per renderla più competitiva. Ma c’era un altro scoglio da superare: i genitori di Fangio erano all’oscuro del progetto, perciò Fangio si iscrisse alla gara con lo pseudonimo “Rivadavia”, che utilizzerà anche in seguito nella prima parte di carriera. Il 7° posto su 18 concorrenti in qualifica fu piuttosto incoraggiante e in gara il giovane Manuel ebbo modo di mostrare la stoffa risalendo fino alla terza posizione ma le speranze di gloria, e soprattutto di incassare il sostanzioso montepremi, furono vanificate dalla rottura del motore. Circa cinquant’anni fa un appassionato argentino decise di rendere onore al prestigioso connazionale ricostruendo una vettura uguale. Tale vettura, quella che sarà presente a Bergamo, fu poi acquistata da un collezionista svizzero e restaurata il più possibile fedelmente. La vettura Tipo Ford A Speedster del 1929 è spinta da un motore 4 cilindri, abbinato ad un cambio non sincronizzato a 3 velocità con overdrive, la cui cilindrata è potenziata a 3.500 cc, così come la potenza salita dagli originali 40CV agli attuali 75 CV garantisce una velocità massima di 125 km/h che, come recità una nota del costruttore varia a seconda del coraggio del conducente, anche perché i freni sono ancora di tipo meccanico.
A completare la griglia Anteguerra e monoposto altre vetture prestigiose come la Bugatti T40 del 1929, l’Alfa Romeo Ala Spessa 2500 del 1939, Amilcar CGSS del 1928 e Riley Nine Special del 1936, mentre tra le numerose GTS occhi puntati su Porsche 904 e 911, Alfa Romeo GTA del 1965, Ferrari 250 GT del 1969, Lancia Fulvia Zagato e Fiat Abarth 750.
Non è da meno lo schieramento delle due ruote, che vede rappresentati tutti i migliori marchi dell’epoca. Oltre ad una folta e qualificata pattuglia di MV Agusta, che renderà omaggio al pluriiridato campione bergamasco Carlo Ubbiali, storico testimonial dell’evento venuto a mancare quattro anni fa, Gilera, Moto Guzzi, Rumi, Laverda, con la presenza del costruttore Piero Laverda, Benelli, Norton, Suzuki e Kawasaki.
Saranno proprio le due ruote a dare il via alla parte dinamica della manifestazione, con la prima delle sei manche in programma, ciascuna di 30 minuti, a partire dalle 13.30.
Confermato infatti il format dell’evento che a seguire, con l’intervallo di 15 minuti, vedrà in azione sul “Circuito delle Mura” le Anteguerra e monoposto e le GTS, con queste ultime che ripeteranno la spettacolare partenza Le Mans “old style”, con le vetture schierate a spina di pesce sul lato destro del rettifilo di partenza ed i piloti che le raggiungeranno di corsa scattando dal lato opposto.
Le auto e le moto partecipanti saranno esposte già dalla mattinata nell’area di Colle Aperto, perciò grazie al libero accesso il pubblico potrà ammirare da vicino autentici gioielli che ripercorrono quasi un secolo di storia dell’industria motoristica nazionale ed estera. Automobili e motociclette che nel pomeriggio, dopo le premiazioni che si svolgeranno nel parco attiguo a Piazza della Cittadella, entreranno in azione sui 2.980 mt. del tracciato che il mitico Tazio Nuvolari, definì “sublime”.
Va infine sottolineato anche lo sfondo benefico dell’evento bergamasco, che nell’occasione raccoglie fondi da devolvere a favore della Onlus Spazio Autismo Bergamo.
Info e aggiornamenti: www.bergamohistoricgranprix.com.