Una Shelby Cobra nella rarissima specifica 427 Competition, l'unica auto del suo genere esistente oggi, sarà presente al Concorso d'Eleganza che si svolgerà all'Hampton Court Palace dal 30 agosto al 1° settembre.

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L'iconica Cobra fu prodotta dalla società britannica AC Cars a partire dai primi anni '60, abbinando una tradizionale carrozzeria da auto sportiva britannica con la straripante potenza del V8 Ford. Le auto furono prodotte da AC Cars a Thames Ditton, nel Surrey, e Shelby a Los Angeles, con le scocche costruite e rifinite in Inghilterra prima di essere spedite negli Stati Uniti per il montaggio dei motori.

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Le Cobra venivano proposte con motori V8 "small-block" da 289 pollici cubi (4,7 litri) o con motori "big-block" più grandi da 427 pollici cubi (7,0 litri). Entrambi i modelli erano famosi per il loro grande potenziale prestazionale, grazie alla potenza e coppia del V8 abbinate ad un peso a vuoto di poco più di 1.000 kg.

Il modello più potente, la "427", poteva sfiorare i 300 km/h, una velocità notevole per la metà degli anni '60. La Cobra era così veloce che si diceva fosse responsabile dell'introduzione del limite di velocità di 70 Miglia all'ora nel Regno Unito. Infatti, i dipendenti della AC Cars furono sorpresi a testare la Cobra a oltre 180 Miglia all'ora sulla M1, la storia finì come notizia sula prima pagina di diversi giornali e successivamente venne introdotto il limite.

La Cobra che sarà esposta al Concorso d'Eleganza è un esemplare particolarmente raro e con una storia decisamente curiosa e movimentata. Ordinato nuovo dall'avvocato di Los Angeles e pilota amatoriale Ed Freutel nel 1965, il telaio CSX3019 corrisponde ad una Cobra particolarmente rara. Su una produzione totale di oltre 1000 auto, questa è una delle sole 19 Cobra da competizione "427" costruite, una delle sole quattro prodotte con lubrificazione a carter secco e l'unica auto del genere esistente.

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In effetti, potrebbe benissimo essere la Cobra più “velenosa” di tutte, poiché è stata costruita con un motore Holman-Moody NASCAR da 7,0 litri che eroga ben oltre 500 CV. Con solo circa 2.200 libbre (1.000 kg) di peso, le prestazioni erano quasi terrificanti. Per il pilota amatoriale Freutel, che in precedenza aveva corso con MG a quattro cilindri relativamente potenti, una Cobra con motore NASCAR V8 da 7,0 litri rappresentava un grande salto.

Freutel si impegnò lodevolmente, spedendo l'auto in Europa per la stagione agonistica del 1966. Con il suo copilota, l'ex asso della Formula 1 Tony Settember, Freutel pilotò l'auto in numerose corse in giro per l’Europa durante l’estate. Tra queste la Targa Florio in Sicilia, la 1000 km di Spa e la 1000 km del Nurburgring. L’equipaggio Freutel-Settember dovette ritirarsi alla Targa Florio con la vettura distrutta dopo un solo giro. Riparata in tutta fretta la vettura a Modena, anche a Spa non andò meglio, tagliando il traguardo ma non classificandosi per aver completato solo 32 dei 44 giri.

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Dipinta in blu scuro, con "Ecurie Cinquante Cinque" (Team 55) inciso in bianco sopra le prese d'aria laterali, si trattava di una macchina che non passava inosservata, grazie al fragore del motore NASCAR e la targa nera della California. Tuttavia, sembra che dopo la stagione 1966 Freutel si stancò della Cobra, qualcuno dice che si fosse spaventato abbastanza, e vendette la spettacolare auto per sole 500 sterline, l'equivalente di circa 7.500 sterline odierne.

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Successivamente passò nelle mani del talentuoso pilota John Woolfe, che ebbe più successo con questa speciale Cobra in pista, finendo primo assoluto a Silverstone nel 1967 e secondo a Snetterton quello stesso anno. Successivamente la Cobra finì al Museo Nazionale dell'Automobile di Beaulieu, dove rimase esposta per circa 35 anni.

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L'attuale proprietario l'ha scovata lì e, dopo aver trascorso quasi un decennio cercando di acquisirla, si è finalmente aggiudicato la Cobra dei suoi sogni nel 2022. Da allora l’auto è stata sottoposta ad un meticoloso processo di restauro, effettuato da un team di importanti specialisti provenienti da entrambe le sponde dell’Oceano. I risultati sono sorprendenti, con il gruppo responsabile, il "Team 3019", che ha vinto il premio "Restauratore dell'anno" agli Historic Motoring Awards. Ora è certamente in ottima salute meccanica: recentemente ha registrato 523 CV al banco prova ed è pronta a deliziare le folle all'Hampton Court Palace insieme ad altre 60 auto da concorso provenienti dalle principali collezioni private di tutto il mondo.