Per la quarta volta nella sua storia la Formula 1 torna a Las Vegas, da dove prende il via l’ultima tripletta di gare che concluderanno una delle stagioni più aperte da quando la Formula 1 è entrata nell’era ibrida (2014), che fin qui ha visto vincere ben sette piloti e quattro vetture diverse.
La pista di Las Vegas è stata inaugurata lo scorso anno, quando la Formula 1 è tornata nella città del Nevada a 42 anni dall’ultima corsa disputata sul ben poco entusiasmante circuito ricavato nel parcheggio del Caesars Palace. Tutt’altra cosa è il tracciato della “Las Vegas Strip”, che prende il nome oltre ad utilizzarne una parte dalla sua strada più iconica, super veloce e spettacolare. La velocità è infatti la sua caratteristica principale, con le vetture che toccano media pari a 240 km/h sul giro, anche se non mancano alcune sezioni tecniche. Il giro inizia con una breve accelerazione fino a curva 1, uno stretto tornante a sinistra che offre opportunità cruciali di sorpasso, seguito da una sezione di pista altrettanto stretta e tortuosa. Le vetture sfrecciano quindi lungo uno dei due lunghi rettilinei prima di frenare a fondo per curva 5 e affrontare la lenta chicane di curva 7, che introduce poi all’ultimo tornante stretto a sinistra. Da quel momento in poi è tutta una questione di coraggio e velocità. Quasi a pieno gas, le vetture accelerano attraverso curva 10, leggermente angolata, e affrontano la 12, stretta a sinistra, che le porta sul rettilineo di 1,9 km, noto come "The Strip". Con il pedale a tavoletta, i piloti raggiungono in quel punto velocità superiori a 350 km/h prima di frenare bruscamente per infilarsi nella esse formata dalle curve 14-15-16 e poi lanciarsi nel rettilineo finale leggermente in curva. Il giro, 6.201 metri, si completa in poco più di un minuto e mezzo.
Il programma del fine settimana, che anche quest’anno inizia in pista il giovedì con le due sessioni di prove libere e si conclude il sabato con la gara, si svolge integralmente sotto i riflettori. Rispetto ad altre gare simili (Singapore, Qatar, Arabia Saudita, Abu Dhabi e Bahrain) a Las Vegas l’escursione termica fra il giorno e la notte è molto rilevante, visto che la città è nel mezzo del deserto del Mojave, a differenza delle altre località che si trovano tutte a poca distanza dal mare. Inoltre, la collocazione nel calendario alla fine del mese di novembre non è certo quella che garantisce quelle temperature perlomeno primaverili che sono di solito la cornice di un Gran Premio. È quindi abbastanza verosimile uno scenario in cui le vetture si troveranno a girare con temperature dell’aria attorno ai 10 °C e quelle dell’asfalto non molto dissimili fra loro.
Come tradizione per un circuito cittadino, Pirelli ha selezionato per questo appuntamento le mescole più morbide della gamma, vale a dire C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft, le stesse del 2023. La sfida principale del fine settimana sarà il warm-up, soprattutto durante la sessione di qualifica e in particolare sull’asse anteriore. I piloti dovranno fare molta attenzione a portare gli pneumatici alla giusta temperatura senza stressarli eccessivamente e ad evitare bloccaggi nei punti di frenata più importanti, soprattutto alla fine dei rettilinei più lunghi, dove le gomme subiranno un'ulteriore riduzione della temperatura superficiale. Inoltre, di solito le basse temperature riducono l'aderenza e, di conseguenza, aumentano la possibilità di generare un maggiore graining. Ciò potrebbe comportare anche un’accelerazione nel processo di usura, il che porta anche verso una strategia a due soste, la più gettonata lo scorso anno; il singolo pit-stop rimane un’opzione piuttosto competitiva, soprattutto se si riesce a portare le gomme alla giusta temperatura in maniera graduale allungandone così la prestazione su uno stint lungo. Va tenuto presente che, proprio per le difficoltà di warm-up, l’anticipo del pit-stop per cercare di guadagnare posizioni non è molto efficace, anzi sulla carta paga di più l’estensione di uno stint.
L’esperienza del 2023 sarà utile non soltanto per le squadre ma anche per la Pirelli. È stato infatti possibile raccogliere una grande quantità di dati sull'aderenza e sulla rugosità dell'asfalto, che sono stati condivisi con i team, dai quali sono state ricevute le loro simulazioni. La prima cosa da fare all’arrivo a Las Vegas sarà la verifica dei livelli iniziali di rugosità e aderenza e confrontarli con quelli dello scorso anno, attività che verrà svolta nelle consuete ricognizioni in pista e attraverso successive analisi. Sarà importante poter girare ininterrottamente nelle prove libere di giovedì per raccogliere altri dati ed essere in grado di prevedere con ancora maggiore precisione degrado e usura degli pneumatici.
Come sempre su un circuito cittadino, le neutralizzazioni sono un’eventualità molto probabile, con tutte le incognite che possono portare anche al momento della ripartenza in termini di gestione delle temperature dei pneumatici. Il 2023 ha visto la vittoria di Max Verstappen, che quest’anno si può giocare il primo “race point” per il quarto titolo iridato consecutivo, passato per primo sotto la bandiera a scacchi seguito da Charles Leclerc e da Sergio Perez. Medium e Hard sono state le mescole protagoniste della corsa, la gomma con la banda gialla preferita dalla maggior parte dei piloti sulla griglia di partenza.
Il Gran Premio di Las Vegas sarà il settantanovesimo appuntamento valido per il Campionato del Mondo Piloti ospitato negli Stati Uniti d’America da quando è stata istituita questa competizione, nel 1950. Gli USA raggiungono così la Germania e la Gran Bretagna al secondo posto nella classifica delle nazioni che hanno ospitato più Gran Premi: soltanto l’Italia ne ha organizzati un numero maggiore (107). Sono state finora undici le sedi di gara negli Stati Uniti: Austin (12 Gran Premi), Dallas (1), Detroit (7), Indianapolis (19), Las Vegas (3), Long Beach (8), Miami (3), Phoenix (3), Riverside (1), Sebring (1) e Watkins Glen (20). Curiosamente, i due piloti che hanno vinto più Gran Premi negli USA saranno ancora in pista questo fine settimana a Las Vegas: Lewis Hamilton e Max Verstappen guidano la classifica con sei successi ciascuno.
Fra le squadre, la vittoria di Leclerc in Texas ha permesso alla Ferrari di diventare la squadra più vincente negli USA con 14 vittorie. Superfluo dire che la squadra del Cavallino spera di proseguire la striscia positiva, per mantenersi in corsa per la classifica Costruttori.
l Gran Premio di Las Vegas è l’unico dei tre disputati negli Stati Uniti a svolgersi di notte, con gli orari delle sessioni significativamente diversi dal solito. Il weekend inizia giovedì alle 18.30 locali (venerdì ore 3.30 CET) con la prima sessione di prove libere, seguita dalla seconda 22 (7 CET). La terza sessione di libere andrà in scena venerdì alle 18.30 (sabato 3.30 CET) con le qualifiche che saranno alle 22 (7 CET), la medesima ora nella quale prenderà il via la gara sabato (domenica alle 7 CET). Da percorrere 50 giri pari a 309,958 km.