Per la settima prova di questa particolare stagione del Mondiale, la Formula 1 approda su un tracciato iconico: Spa-Francorchamps, una pista “old-school”, con continui dislivelli e altre variabili che oltre a renderlo particolarmente amato dai piloti gli valgono la qualifica di “università della guida”.

Sotto il profilo prettamente sportivo, dati alla mano, la premiata ditta Hamilton-Mercedes continuano ad essere i favoriti d’obbligo per il successo. Tuttavia, le bizze che il meteo spesso riserva nel territorio delle Ardenne potrebbero rimescolare le carte, come spesso avvenuto in passato. Infatti, anche alla luce di quanto avvenuto nell’ultima gara disputata, appare fuori discussione che in condizioni normali l’inglese e la sua W10 sono difficilmente battibili, mentre quando si manifesta qualche imprevisto, come in Gran Bretagna, la situazione può complicarsi e, nel caso, Max Verstappen e la sua Red ull sono sempre pronti ad approfittare di ogni piccola occasione. L’altro terzo incomodo potrebbe essere Bottas, che quando infila tutto può diventare un brutto cliente. Gli altri, almeno stando a quanto visto finora, dovranno accontentarsi di vedere questa sfida a distanza, ma nelle posizioni immediatamente ai piedi del podio la lotta è avvincente per la conquista di un posto al sole e, perché no, sul podio.

Il tracciato di Spa-Francorchamps è il più lungo dell'intera stagione, con i suoi 7.004 metri, e presenta caratteristiche molto varie. Alcune curve iconiche come l'Eau Rouge impongono importanti carichi laterali e verticali sugli pneumatici, ma anche il rettilineo del Kemmel, lungo quasi 800 metri, raffredda gli pneumatici e ne influenza il grip sulle curve successive, caratteristiche che rendendo Spa uno dei circuiti più impegnativi di tutta la stagione. Anche l'asfalto è piuttosto aggressivo sulle gomme. Per questo gran premio Pirelli ha scelto pneumatici con mescole C2, C3 e C4, di uno step più morbidi rispetto al 2019. Questo perché il meteo in Belgio è estremamente variabile in questo periodo dell'anno. Anche se in passato sono state registrate temperature insolitamente alte, nella regione delle Ardenne è difficile che ci possa essere lo stesso caldo di due settimane fa in Spagna, mentre la pioggia è molto probabile. Nel 2019, le temperature asfalto durante la gara sono state costantemente sotto i 30°. Su questo tracciato è possibile che piova in un settore mentre altri restino asciutti, in caso di pioggia un problema comune può essere il drenaggio dell'asfalto, con un rischio elevato di aquaplaning. Questa possibile condizione di alternanza bagnato/asciutto è una delle ragioni per cui quest'anno sono state scelte le tre mescole al centro della gamma.

Questo gran premio è uno dei pochi a non aver subìto variazioni nel calendario, quindi i Team si presenteranno a questa gara con molti dati a loro disposizione, nonostante le condizioni siano sempre molto imprevedibili.

Il circuito di Spa rappresenta una bella sfida anche per i freni. Nonostante questi vengano utilizzati appena sette volte al giro, per poco più di 13”, in 6 di queste frenate la decelerazione supera i 4 g. Di queste, tre sono considerate altamente impegnative dai tecnici Brembo, con la frenata più dura alla curva 18, dove le monoposto arrivano a 300 km/h e scendono a 92 km/h in soli 143 metri. I piloti tengono il piede sul pedale del freno per soli 2,78 secondi, ma sono chiamati ad esercitare una forza di 207 kg sul pedale subendo una decelerazione di 5,9 g. In caso di pioggia, poi si potrebbe verificare una difficoltà a far lavorare i dischi freno in carbonio alle corrette temperature di esercizio, perciò la gestione diventa ancora più critica per il pilota.

Insomma, come sempre non mancheranno i motivi di interesse in questo Gran Premio del Belgio.

Infine ci pare doveroso un ricordo dello sfortunato Anthoine Hubert, che perse la vita un anno fa sulla pista belga.