Nonostante la temperatura esterna, in pista a Monza l’atmosfera è stata incandescente, con numerosi incidenti in tutte le gare. Troppi, soprattutto nel TCR Italy. Alla luce di quanto successo, che oltre ai costosissimi danni causati alle vetture finisce pure per falsare i risultati sportivi, ci pare necessario un intervento deciso da parte delle autorità preposte, soprattutto per evitare che il prossimo e conclusivo appuntamento di Imola possa trasformarsi in un rodeo.
Di Attilio Pessina
- TCR ITALY
TCR o Total Crash Racing?
Permettetemi un piccolo commento a latere. D’accordo, con le vetture turismo i contatti sono all’ordine del giorno, è anche parte dello spettacolo. Ma a Monza più che ad una gara abbiamo assistito ad un demolition derby. Se Gara 1 è stata pesante, con 3 concorrenti impossibilitati a prendere il via in Gara 2, quella di domenica è stata anche peggio, nonostante un briefing straordinario della direzione gara poco prima della partenza. Un paio di esempi. Brigliadori ha rischiato grosso in Gara 1, per fortuna potendo riprendere la pista e portando a casa punti per il campionato. Jelmini, invece, sempre sotto la lente dei commissari di gara, si è trovato davanti, prima, incolpevolmente, una Cupra che ha deciso di “suicidarsi” contro il guard rail del Curvone, ha schivato l’incidente alla seconda variante tra i pretendenti al DSG, poi è stato centrato in pieno da un compagno di marca ed estromesso dalla gara e probabilmente dal campionato. Ai microfoni di Fiammetta La Guidara e Camilla Ronchi, Felice si è lasciato andare ad un lungo e “intenso” sfogo, comprensibile vista la situazione. L’abbiamo contattato dopo la gara e diciamo che l’ha presa con più filosofia: “Sono parecchio arrabbiato, deluso, amareggiato. Sono le corse, inutile ormai andare giù a muso duro, meglio non arrabbiarsi troppo… Pensa che l’ho visto arrivare (Reduzzi, Ndr.), ho anche frenato per evitarlo, ma mi è stato impossibile purtroppo…”. Giusto per completezza di informazione, Jelmini era stato accusato inizialmente sia per l’incidente del giorno precedente, che ha visto coinvolti Tavano e Guidetti, sia per il contatto tra Pellegrinelli e Tavano a Vallelunga. L’interesse della direzione è caduto anche su Giacon, grandissimo vincitore in solitaria, perchè in un paio di curve è uscito con le ruote dal tracciato, cosa che per altro hanno fatto molti piloti senza per questo ricevere alcuna segnalazione. Mentre Pellegrini ha ricevuto una penalizzazione perché non perfettamente allineato sulla griglia. Tutto giusto a livello di regolamento, però è sembrato che l’attenzione non sia sempre stata così puntigliosa. In ogni caso, a Imola quanti saranno in grado di partecipare con tutte queste vetture danneggiate? E quanti scenderanno in pista col dente avvelenato, trattandosi poi dell’ultima gara di stagione? Quanti andranno all’arrembaggio, magari facendosi giustizia da soli? Confidiamo nella direzione gara perché chi è reo di comportamenti inadeguati venga penalizzato in griglia nel prossimo Weekend. Giusto per mettere in chiaro le cose prima che trascendano del tutto ed il prossimo anno in pochi abbiano ancora voglia di gettarsi nell’”arena” TCR Italy che sembra diventato un Total Crash Racing.
Gara entusiasmante nella prima del TCR Italy a Monza, dove il rientrante Jonathan Giacon su JAS Honda – MM Motorsport precede di un nulla Felice Jelmini su Hyundai – MPA ed il Campione in carica, Salvatore Tavano con la sua Cupra – Scuderia del Girasole by Cupra Racing che si riporta temporaneamente in testa alla classifica. La Safety Car è intervenuta due volte, la prima dopo che diversi contatti avevano cosparso il circuito di detriti, tra cui Pellegrini che si è insaccato nelle protezioni esterne dell’Ascari, sostituiti gli pneumatici ha poi terminato settimo. La seconda per un brutto incidente all’uscita del Curvone, per un contatto involontario tra Tavano e Guidetti, con quest’ultimo che distrugge la vettura contro le barriere e rimane in mezzo al tracciato. Non è stata quindi una gara facile per il campione in carica, spesso costretto a difendersi per le prestazioni della sua Cupra ancora acerba. L’esperienza in queste occasioni vale. Le Hyundai hanno risentito dei giri lenti dietro le Safety Car e più volte i piloti della casa coreana si sono trovati a driftare, come Reduzzi che dopo un soprasso deciso su Tavano, ha dovuto cedere il passo al Siciliano alla Parabolica per un sovrasterzo comunque controllato con stile rallistico. Nel dopo gara i commissari hanno chiamato Tavano, Guidetti e Jelmini in direzione per chiarimenti, inizialmente incolpando Jelmini dell’accaduto, ma gli altri piloti lo hanno immediatamente scagionato. Stupisce questo atteggiamento prevenuto nei confronti del pilota di Hyundai, anche quando, come in questo caso, la sua estraneità era lampante. Va detto che poi i commissari si sono scusati per l’abbaglio. La stessa cosa è avvenuta alla gara di Vallelunga, quando Tavano e Pellegrinelli si sono scontrati alla prima curva e i commissari hanno inizialmente accusato Jelmini di aver tamponato uno dei due. La classifica è rimasta provvisoria per diverso tempo, fino a che il tutto è stato derubricato a semplice incidente di gara. Guidetti non ha comunque potuto prendere il via in Gara 2 sia per i danni subiti dalla vettura sia per essere stato deferito a causa di un alterco scoppiato nel parco chiuso con alcuni suoi accompagnatori e Tavano, accusandolo di aver tamponato volontariamente il pilota di Honda. Eric Brigliadori, ha avuto un tentennamento in partenza non riuscendo a trovare lo slancio per superare Giacon in testa, sul finale Stefanovski lo ha mandato a fare un giro nel prato, cosa per cui il macedone sarà penalizzato con 25 secondi classificato quattordicesimo. Il giovane romagnolo conclude sesto. Fuori gioco anche Carminati al primo giro: a questo link potete vedere il suo camera car con lo spettacolare incidente https://www.facebook.com/ettore.carminati.1/videos/3780877581964749.
Costretti a rinunciare a Gara 2 Danetti, Carminati e Guidetti, in totale sono 17 i partenti. Forse complice il semaforo un po’ lungo nello spegnersi, alcuni piloti non hanno un buono spunto, Pellegrinelli si attarda al via, e la vettura ha un sussulto, come se il freno a mano fosse inceppato. Alla prima curva gran confusione (ma quando la cambierete questa inutile variante?!?! È la curva più brutta di tutti i circuiti nazionali…), Stefanovski gira largo per evitare il contatto, ma la Cupra numero 3 sembra una variante mobile, viene assorbita dal gruppo, poi all’ingresso del Curvone si allarga e tocca un incolpevole Jelmini, che riprende ultimo, fotocopia dell’incidente a Vallelunga tra Tavano e Pellegrinelli. Non si fa in tempo a finire il primo giro che le DSG di Imberti e Poloni si toccano alla Roggia mandando fuori strada Nicola Guida, in gran forma sulla vecchia Leon Cupra Sequenziale. Safety Car. In testa Pellegrini, Tavano e Giacon mentre il gruppone si ricompatta. Alla ripartenza Tavano passa Pellegrini e si porta in testa. Altro colpo di scena, Giardelli alla Roggia supera Giacon e si affianca a Pellegrini che però non evita il contatto. Giardelli arresta la vettura per la foratura dell’anteriore destra prima delle Lesmo. Giacon ne approfitta e poco dopo passa Pellegrini mettendosi in scia di Tavano, che ingaggerà poi un bel duello con Brigliadori, entrambi sempre molto corretti, sorpassi e controsorpassi da antologia. Nel bailamme generale, Pellegrini è costretto al ritiro, così come Jelmini centrato in pieno da Reduzzi, che pur di non cedere la posizione, perde il controllo della vettura all’ingresso dell’Ascari e si lancia nella sabbia con conseguente incidente. Per Pellegrini e Jelmini il campionato non è matematicamente finito, ma le chance ormai sono veramente limitate. Si ritirano anche Stefanovski e Reduzzi. Anche Valori sarà costretto ad un fuori pista, mentre Francesca Raffaele riesce a stare fuori dai guai e agguanta un ottimo quarto posto finale, al debutto con la Hyundai. Jonathan Giacon al rientro nel TCR Italy, porta così a casa una splendida doppietta. Le classifiche quindi vedono, per la Generale, in testa Brigliadori con 2 punti di vantaggio su Tavano, Under 25 Brigliadori in testa con notevole distacco, DSG Imberti primo seguito da Poloni e per la classifica a squadre, BF Motorsport davanti alla Scuderia del Girasole By Cupra Racing ed MM Motorsport.
Vi consigliamo di vedere la gara alla pagine Facebook del TCR Italy con i commenti di Fiammetta La Guidara, Matteo Greco e Camilla Ronchi, sempre attenta ai Box.
- CAMPIONATO ITALIANO GT ENDURANCE
Tra i due litiganti…
Stefano Comandini, Marius Zug e Jesse Krohn portano la BMW M6 GT3 (BMW Team Italia) in Pole Position per la 3 ore di Monza che chiude il Campionato Italiano GT Endurance 2020. La Ferrari di Roda-Rovera-Fuoco (Ferrari 488-AF Corse) parte solo in quarta fila. I leader del campionato sentono la vittoria in tasca. O forse no. Tre ore che ribaltano la classifica. Alla partenza dell’ultima gara, la classifica generale vede in testa la M6 del BMW Team Italia, seconda a 2 punti la Lamborghini Huracan di Imperiale Racing, Terza La Ferrari 488 di AF Corse a 5 punti e quarta la R8 di Audi Sport Italia a 10 punti. Nel primo Stint, Roda si è trovato a fronteggiare un eccessivo degrado delle gomme della sua 488, ma gli è venuto in favore l’ingresso della Safety Car. Rovera ha poi iniziato una rimonta nel secondo stint che l’ha portato al quarto posto, quando ha lasciato la vettura a Fuoco. Il terzo stint è stato determinante per la sfida al campionato, con i primi quattro piloti in un fazzoletto. Fuoco supera la Lamborghini-VSR di Kroes e sale sul podio, mentre davanti a lui, succede l’inaspettabile. Drudi tallona con la sua Audi la BMW M6 di Krohn, l’accelerazione all’uscita della Parabolica della R8 è migliore, le due auto sembrano sfiorarsi, ma un lieve contatto spedisce la M6 nella sabbia, il pilota non demorde e rientra sul rettilineo, ma la vettura bavarese inizia a rallentare. Ne approfitta la GT del Cavallino Rampante e si mette in scia alla coupè dei 4 anelli. Intanto la BMW rientra ammutolita ai box. È ritiro. E addio al campionato, anche quest’anno. Radaelli, patron dell’Audi Sport Italia, fa un gesto da uomo di sport, che ormai non è più così d’uso vedere. Si reca al box degli avversari, mortificato per l’accaduto. Drudi taglia per primo il traguardo, ma deve scontare una penalità proprio per questo contatto, che lo fa retrocedere in classifica. La Ferrari di Fuoco-Rovera-Roda vince gara e campionato. Secondo posto in classifica generale per Audi e terza la Lamborghini di Imperiale con Galbiati-Venturini, giunti quinti in gara. Per BMW neanche la consolazione del podio in campionato. Niente da fare per le Mercedes GT3-Antonelli Motorsport, costrette al ritiro, con Linossi che arriva lunga alla Roggia, forse per un problema tecnico, coinvolgendo anche la Porsche di Pampanini-Calamia (Dinamic Motorsport). L’altro equipaggio di Antonelli è stato costretto al ritiro dopo aver subito un contatto.
La Ferrari si aggiudica anche Il titolo GT3 PRO-AM con Matteo Greco, Mattia Michelotto e Sean Hudspeth (Ferrari 488-Easy Race).
GT4 senza chance per gli avversari, Sabino De Castro, neo papà, festeggia con la vittoria di classe e il titolo di campionato insieme ai compagni di squadra Paolo Gnemmi e Riccardo Pera. Quattro vittorie su quattro per la Porsche di Ebimotors, dominio assoluto della serie. Nel primo stint, Gnemmi è stato superato dalla BMW M4 di Guerra, ma De Castro ha ripreso la testa scavalcando Neri, al volante dopo il cambio pilota e Pera ha poi portato la vettura al traguardo gestendo il vantaggio cresciuto di oltre un giro sulla vettura bavarese. Terzi, Talarico-Cutrera-LMDV (Porsche Cayman-Ebimotors), mentre la terza vettura di Ebimotors (Marchi-Di Giusto-De Amicis) è stata costretta al ritiro per un incidente. Luca Magnoni (Mercedes AMG GT4- Nova Race), impedito a prender il via per una indisposizione, si era comunque già aggiudicato il titolo di GT4 – AM.
Su Facebook è disponibile sulla pagina del campionato la telecronaca della gara di Monza, con il commento di Guido Schittone, Stefano Gai (Campione 2019 GT Italiano) e l’inossidabile Camilla Ronchi dai Box.
- CAMPIONATO ITALIANO PROTOTIPI
Hat-Trick di Federico Scionti in Gara 1, ma Giacomo Pollini vince Gara 2 e si porta in testa al campionato.
Federico Scionti in Gara 1 fa man bassa a Monza, Pole Position e nuovo record della pista per la categoria, Giro Veloce, Vittoria e testa del campionato. Non c’è n’è stato per nessuno, nonostante i ripetuti attacchi del Campione in carica Giacomo Pollini, Scionti ha gestito la gara con grande regolarità e correttezza. Diversi alle sue spalle i contatti, con la pista fredda e umida che non ha di certo aiutato i piloti, tra i quali Pegoraro e Molinaro costretti al ritiro e l’ingresso della safety car.
In Gara 2 Giacomo Pollini, campione in carica, si porta al comando al secondo giro, stacca il giro più veloce e saluta il gruppo involandosi alla vittoria e portandosi in testa al campionato, quando manca un solo weekend alla fine. Dietro, scintille a non finire tra i concorrenti da cui svettano Matteo Pollini e Guglielmo Belotti. Dopo la bellissima prestazione di ieri, Scionti si deve purtroppo ritirare. Suspense fino al traguardo, quando Danny Molinaro, all’imbocco della Parabolica rallenta notevolmente e parcheggia sull’erba subito dopo il traguardo, terminando quinto alle spalle di Caliceti, al rientro stagionale. Anche in questa categoria la bagarre è stata notevole, altrettanto notevoli le sanzioni, con Pegoraro che fa Drive Through, giungendo comunque sesto, e Attianese squalificato ( ha annunciato appello, quindi classifica sub-judice). Se confermata, Mosca vince la Coppa Aci Sport Master. Ora in testa abbiamo Gaicomo Pollini, mentre Danny Molinaro e Federico Scionti sono secondi a pari punti, distaccati di 6 lunghezze. Poco staccato Lorenzo Pegoraro. Ci si gioca tutto all’ultimo appuntamento di Imola fra 2 settimane.
Sulla pagina Facebook del Campionato, la telecronaca con il commento di Fiammetta La Guidara, Ivan Bellarosa (Patron della Wolf e pilota plurivincitore nella categoria prototipi) e Camilla Ronchi ai Box.
- PORSCHE CARRERA CUP ITALIA
Iaquinta si ripete.
Simone Iaquinta è il vincitore del campionato Porsche Carrera Cup Italia 2020. Il titolo è arrivato solo con l’ultima gara della stagione perché il pilota della Ghinzani Arco Motorsport è dovuto rientrare ai box nella prima prova del weekend per una foratura, lasciando così spazio ai suoi avversari. Sul podio di gara-1 sono infatti saliti David Fumanelli e Gianmarco Quaresmini, diretti rivali nella rincorsa al titolo, e il rientrante Riccardo Pera. Il neo campione si è rifatto in gara-2, dove ha conquistato la piazza d’onore dopo essersi esibito in una rimonta dalla sedicesima piazza in griglia, dietro a Aldo Festante, mentre David Fumanelli ha dovuto dire addio ai sogni di gloria chiudendo al terzo posto.