In occasione del Gran Premio di Monza 2023 e dei 40 anni dalla vittoria nel mondiale di Formula 1 del 1983, l’iconica Brabham BMW BT52 con cui Nelson Piquet conquistò il titolo iridato Piloti è esposta nella suggestiva cornice della House of BMW in Via Monte Napoleone 12 fino al prossimo 15 settembre.
Nel mondiale Formula 1 1983, Nelson Piquet si affermò come il primo pilota a diventare Campione del Mondo F. 1 su una vettura spinta da un motore turbo, imponendosi al volante della Brabham BMW BT52. La vittoria conquistata nella gara di Monza di quella stagione da Piquet rappresentò un passo decisivo per la conquista del titolo iridato Piloti.
Un titolo che venne contestato per il presunto utilizzo di benzina irregolare per quantità di ottani superiore alla norma, ma emersero dei dubbi anche sui metodi di verifica delle benzine e sullo stesso regolamento che ammetteva benzine di diverso tipo. In definitiva la Federazione Internazionale dichiarò regolare la benzina, anche se restarono molti dubbi sulle verifiche effettuate. Successivamente lo stesso Bernie Ecclestone, patron della squadra Brabham, ammise, scusandosi con gli avversari adducendo la buona fede, la non conformità della benzina e tuttora rimane il dubbio che ad annacquare la questione abbia contribuito il peso politico e commerciale dell’allora “Padrino” della Formula 1.
Fatto sta che la Brabham BT52, condotta da Nelson Piquet e Riccardo Patrese, nel corso della stagione 1983 vinse 4 gare su 15 conquistando anche 2 pole position e segnando il giro più veloce in 5 gran premi. Al termine della stagione Piquet vinse il Campionato Mondiale Piloti con 59 punti mentre il titolo Costruttori andò alla Scuderia Ferrari.
Nel 1982 la Brabham aveva installato sulle proprie monoposto il motore BMW, realizzando la vettura BT50 che in pratica consisteva in un adattamento della BT49 che calcava le piste dalla fine del 1979. Il successivo progetto BT51, invece, non debuttò mai in gara per la messa al bando dell’effetto suolo.
Con l'introduzione del nuovo regolamento tecnico, che imponeva il fondo piatto, la squadra realizzò quindi una nuova monoposto, ribattezzata con la sigla BT52. La vettura presentava come principale caratteristica l'utilizzo della fibra di carbonio per la realizzazione del telaio, soluzione adottata dalla McLaren sin dal 1981. Però, a differenza del team di Woking, il progettista Gordon Murray utilizzò la fibra di carbonio solo per la parte superiore del telaio, lasciando la parte inferiore in alluminio a nido d'ape, copiando la soluzione adottata dalla Ensign nel 1982. Anche esternamente la monoposto era molto diversa rispetto a quella dell'anno precedente: le fiancate erano ora molto corte con una disposizione detta "a freccia" che offriva oltre ad una bassa portanza, anche un arretramento dei pesi verso il posteriore.
Le sospensioni anteriori presentavano un nuovo schema, a quadrilateri deformabili con puntone diagonale push-rod ancorato alla parte bassa del mozzo ruote, che spingeva nella parte alta un bilanciere che andava a comprimere il gruppo molla-ammortizzatore.
Il motore era un 4 cilindri in linea BMW di 1.499 cc, denominato M12/13 e montato in posizione posteriore longitudinale, che sovralimentato mediante singolo turbocompressore, con sovrappressione di 3 bar, era in grado di erogare 740 CV che, in versione da qualifica, potevano salire a 800 CV grazie ad una pressione di sovralimentazione aumentata a 3,2 bar.