La “75”, come viene comunemente chiamata da appassionati e addetti ai lavori, è considerata da questi “l’ultima vera Alfa Romeo”. Presentata esattamente quarant’anni fa, in occasione del 75° anniversario del Marchio, la nuova berlina del Biscione pur dovendo ereditare della Giulietta sia il pianale che la parte meccanica, date le poche risorse allora a disposizione dell’azienda, ha saputo ritagliarsi una propria personalità tuttora molto apprezzata da appassionati e collezionisti.
Questo grazie alla capacità e inventiva dei designer del centro stile interno che, nonostante i vincoli progettuali che obbligavano l’utilizzo della cellula abitacolo compreso l’intero profilo delle porte della Giulietta, riuscirono a donare una notevole modernità al nuovo modello. Una personalità dinamica del corpo vettura accentuata dalle linee a cuneo con frontale molto basso e coda alta e tronca, oltre a mascherina anteriore elaborata e gruppi ottici di forma trapezoidale, “mascherando” sapientemente la saldatura dei lamierati dei parafanghi con un caratteristico profilo in plastica nera lungo tutta la linea di cintura.
Per quanto riguarda la meccanica, oltre allo schema transaxle con motore anteriore e cambio al posteriore, anche le sospensioni riprendono quelle della Giulietta, con ruote indipendenti all’anteriore e ponte De Dion al posteriore con freni a disco entrobordo, così come i motori quattro cilindri a benzina da 1.6, 1.8 e 2.0 alimentati a carburatori con potenze rispettivamente di 110 CV, 120 CV e 128 CV. Successivamente le due cilindrate più piccole saranno evolute con l’iniezione elettronica, con le potenze che addirittura scendono ma l’erogazione guadagna in linearità, mentre il 2.0 litri Twin spark vede la cavalleria crescere a 148 CV.
Motori ormai collaudati e brillanti, che unitamente alle particolarità e personalità della vettura avevano immediatamente fatto breccia nel cuore degli appassionati. Proprio per fare felici gli esigenti alfisti i tecnici Supersprint si sono messi all’opera per sviluppare una linea di scarico completa capace di offrire quel tocco in più che fa la differenza in termini di performance e sublimazione del sound.
Il diametro delle tubazioni è stato studiato e definito per ottimizzare le prestazioni dell'intero impianto Supersprint, partendo dai bellissimi collettori singoli 4-2-1, per proseguire con il downpipe ed i silenziatori. Tutti realizzati ancora a mano.
La parte centrale della linea di scarico Supersprint, sia per quanto riguarda tubi e silenziatore, così come quello terminale, sono studiati per offrire un ottimale deflusso dei gas di scarico e comfort di marcia, soprattutto ai regimi medio-bassi, perché privo di risonanze fastidiose.
Lo schema a tubo forato interno diretto, unitamente all'ideale dimensionamento e volume complessivo del corpo silenziatore, garantiscono un risultato ottimale in termini di performance, con un aumento sensibile della coppia che rimane costante dai bassi regimi fino al picco massimo di potenza, garantendo al tempo stesso un sound sportivo. Quello che gli appassionati alfisti vogliono!
Vanno altresì sottolineati alcuni aspetti fondamentali: innanzitutto, il montaggio della linea di scarico speciale Supersprint può essere effettuato in modo semplice e senza la necessità di alcuna modifica data la perfetta intercambiabilità con lo scarico di serie.
I componenti Supersprint sono tutti realizzati in acciaio inox 304, che oltre al colpo d’occhio accattivante li rende praticamente di durata eterna, evitando di ritrovarsi lo scarico compromesso dalla corrosione in breve tempo.
Infine, ma non certo per ultimo, il coinvolgente sound al momento della messa in moto della vettura, autentica musica per le orecchie di ogni appassionato.
Inoltre, dato che Supersprint produce marmitte dal 1955, i propri componenti sono dotati di certificato di storicità, un grande valore aggiunto da tenere presente per valorizzare la propria automobile in previsione di un progetto di restauro, o comunque per la normale manutenzione.