Con la partenza nel Gran Premio del Bahrain il marchio Alpine fa il suo debutto ufficiale in Formula 1, la massima categoria dell’automobilismo e, praticamente, l’unica nella quale il marchio transalpino non si è ancora impegnato. E vinto. Già, perché finora Alpine ha vinto in tutte le categorie nelle quali si è impegnato.

Bob Wollek è stato uno dei grandi campioni nelle gare di durata ma, nonostante le 30 partecipazioni, non gli è mai riuscito di conquistare la regina della specialità: la 24 Ore di Le Mans.

 Di Massimo Campi.

La nuova mostra del Museo Enzo Ferrari di Modena riunisce per la prima volta le fuoriserie realizzate da Ferrari e personalizzate in stretta collaborazione con l’Avvocato Gianni Agnelli. Una collezione unica, che testimonia una sintonia durata oltre cinquant’anni fra due delle più carismatiche e autorevoli figure del ventesimo secolo.

Ellen Lohr, unica vincitrice di una gara del DTM, dove ha corso per diverse stagioni prima di dedicarsi ai rally raid compresa la Dakar,  non ha dubbi sul potenziale delle donne al volante e, per l’occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, si dice fiduciosa circa il ritorno di una “pilota rosa” ai vertici della serie made in Germany, che nel motorsport è quella che vanta la maggiore presenza di quote rosa al volante.

Gian Luigi Picchi è stato il primo pilota proveniente dal Kart a vincere un campionato automobilistico in Italia. A suon di risultati scala il vertice dell’automobilismo, diventando pilota ufficiale De Sanctis e Tecno, con cui vince rispettivamente i titoli tricolori F. 850 e F. 3. Poi vince una selezione Alfa Romeo guadagnandosi un posto nella squadra Autodelta con cui conquista, al volante della GTA 1300, il titolo Europeo 1971. Tornato saltuariamente alle corse, a distanza di vent’anni non ha perso l’abitudine alla vittoria, con Lancia Delta e BMW M5. Ed ora è pronto a una nuova avventura.

Nell'era Romiti la Fiat attraversò gli anni difficili degli scontri sociali fuori e dentro le fabbriche, culminate con la “Marcia dei Quarantamila”, e della crisi petrolifera, ma grazie al coraggio del manager romano anche la ripresa, partita con il lancio della Fiat Uno a Cape Canaveral. E non manca qualche analogia con un altro “duro” della Casa torinese: Sergio Marchionne.

Pilota-collaudatore per definizione, gli piaceva soprattutto il ruolo di tramite tra progettista e automobile. Ha riunito in sé il doppio ruolo di pilota e preparatore riuscendo, grazie al talento nella guida e alla profonda conoscenza tecnica, ad essere velocissimo e vincente con ogni tipo di auto.

Purtroppo in questo anno già orribile di suo, ieri ci è piombata tra capo e collo un’altra triste notizia: la morte di Ernesto “Tino” Brambilla pilota, di auto e moto, di classe cristallina e tra gli ultimi rappresentanti di un mondo, quello “normale” e del motorsport, che non c’è più. Peraltro, insieme al fratello Vittorio, hanno rappresentato per alcuni decenni l’esempio, per molti appassionati e aspiranti piloti, di chi crede in un sogno e lavora duro per raggiungerlo.
Abbiamo scelto di ricordare “Il Tino” riprendendo alcuni passaggi di una intervista che gli feci qualche anno fa, perché credo che nulla meglio delle sue personali parole possano rendere l’idea del personaggio: puro, lucido, diretto. Proprio come le persone ed i piloti di una volta.

In questa seconda puntata l’artista da corsa ci racconta di come riuscì a piazzare, sul disegno dal quale sarebbero poi state riprodotte cartoline pubblicitarie e gigantografie, Stirling Moss al volante della nuova GT Maserati senza avere alcuna fotografia della quale ritrarre l’asso inglese sulla vettura del Tridente.

Il pittore da corsa Alberto Ponno racconta come realizzò, con la sua tecnica airbrush a mano libera e in modo piuttosto rocambolesco, per il Gruppo Ferrari-Maserati il disegno qui rappresentato della 8CTF "Boyle Special", poi riprodotto in cartoline pubblicitarie e gigantografie per l'esposizione a Laguna Seca e Pebble Beach.

Nel 1965 a capo del Governo c'era Aldo Moro, i Beatles pubblicavano Help! e Rubber Soul dominando le classifiche, l'Inter vinceva lo scudetto e Jim Clark si laureava campione del Mondo di F1 su Lotus oltre a vincere la 500 miglia di Indianapolis. Il 10 maggio di quell'anno, sulla pista Junior di Monza prendeva il via la F. 875 Monza, nata dalla volontà di Luigi Bertett e di Romolo Tavoni di creare una serie formativa realmente alla portata di tutti.
55 anni dopo, l'erede diretta di quella categoria calca ancora le piste continuando a dare spettacolo in pista a costi estremamente contenuti.

Alessandro Nannini ci racconta la sua maturazione da talento naturale a pilota professionista in grado di puntare in alto grazie prima all’esperienza in Lancia e poi a fianco di Piquet. Poi, come sempre senza peli sulla lingua, spiega il perché del contratto sfumato con la Ferrari.

Per Frank Williams Monza è come una seconda casa. D’altronde la frequentava già cinquant’anni fa, quando correva  e si arrangiava commerciando in ricambi di auto da corsa, e qui ha trovato amicizie a anche aiuti per la difficile scalata alla F. 1. Le testimonianze di Tino Brambilla, Giancarlo Falletti e Arturo Merzario.

Tullio Abbate oltre che un grande campione di motonautica è anche un innovatore del settore. Ma soprattutto è un grande appassionato di motori e di Formula 1. Molti campioni e tecnici del circus negli anni ‘80 sono passati dal suo cantiere e da casa sua. Tra le amicizie più strette quella con Villeneuve. Ha conosciuto anche Ferrari, da cui ha avuto i motori 12 cilindri per una barca. E poi come dimenticare le sfide in motoscafo con i campioni della F. 1 organizzate da lui sul Lago di Como.

Mario Andretti è una leggenda del motorsport, dove ha corso e vinto praticamente con tutti i tipi di macchine. Ma oltre che un grande campione è una grande persona. Ce l’ha confermato in una intervista alcuni anni fa a Monza, autodromo che lui considera magico, perché è dove è partito il sogno di diventare pilota e dove si è concretizzato con il titolo mondiale di F. 1. Ma anche tanti altri ricordi, come il suo grande ritorno con la Ferrari nel 1982.

Luigi Marchesi in cinquant’anni di attività nel motorsport ha messo le mani su tutte le tipologie di vetture da corsa, dalle Turismo ai mostri Gr. B dei rally, passando per i prototipi della Dakar fino alle monoposto di Formula 1, e lavorato con tantissimi campioni del volante, da Lella Lombardi a Carlos Sainz fino a Valentino Rossi. Con lui ripercorriamo mezzo secolo di emozioni e passioni, raccontando come sono cambiate le corse, spaziando tra le varie categorie.

Messo in bacheca l’ennesimo alloro, il Tricolore GT4 Endurance con la 718 Cayman, con Orlando Redolfi ripercorriamo mezzo secolo di storia Porsche. Grazie all’esperienza diretta del tecnico e pilota bergamasco, conosciamo meglio le caratteristiche tecniche e di guida delle vetture, stradali e da corsa, che hanno reso celebre il marchio di Stoccarda, dalle prime 911 fino ai giorni nostri. Tra i tanti piloti che hanno corso con le sue macchine anche un… certo Toto Wolff.

La scuderia più celebre e vincente al mondo festeggia i 90 anni di attività, durante i quali ha corso praticamente in tutte le più importanti categorie internazionali. Direttamente oppure tramite i clienti sportivi, per i quali tuttora c’è un dipartimento dedicato alla preparazione delle vetture, all’assistenza in pista e all’organizzazione di eventi. Quest’anno tutta una serie di iniziative hanno ricordato questa affascinante storia e le persone che hanno contribuito a scriverla.

Nel giorno della sua scomparsa riproponiamo una intervista che facemmo tre anni fa a Lauda durante il Gran Premio d’Italia, a quarant’anni dal suo tragico incidente al Nurburgring e dal miracoloso rientro proprio a Monza solo quaranta giorni dopo essere stato ad un passo dalla morte. Una breve chiacchierata che, a differenza di come veniva dipinto, mostra un lato molto umano del campione austriaco.

Don Luigi Avanti coniuga bene la fede religiosa con quella motoristica, abbinando la passione per le automobili alla solidarietà. Nel suo oratorio da 25 anni organizza, con il Club Clay Regazzoni, una mostra di auto sportive a scopo benefico, l’occasione per mettersi al volante di Ferrari o Maserati, mentre tutti i giorni guida la sua 147 GTA da 290 cv, “vettura laboratorio” sviluppata negli anni dall’amico Santino Balduzzi, il compianto “mago” di Lodi. Ma questo “parroco da corsa” ha pure pilotato delle monoposto in pista.

L’incontro tra due appassionati, un imprenditore-collezionista-pilota e un apprezzato tecnico, Marco Fumagalli e Massimo Pollini, ha dato vita a una struttura di eccellenza che ridà vita a vetture che hanno fatto sognare schiere di appassionati. Il tecnico milanese ci illustra tutti gli aspetti relativi all’affascinante mondo delle Formula 1 d’epoca e al loro restauro.

La passione per le auto d’epoca cresce costantemente. Ma per chi vuole correre con le autostoriche spesso l’impegno economico è tale da scoraggiare ogni velleità. Ora potrebbe essere più semplice, grazie alla Enro Competition che offre un servizio di noleggio vetture, dalle più piccole alle più potenti, a costi accessibili.  

L’ingegnere Gabriele Rizzo, Team Manager e Direttore Tecnico del BRC Racing Team, ci illustra come si è sviluppato il programma Hyundai che ha portato la squadra italiana e Gabriele Tarquini alla conquista del titolo iridato WTCR al primo colpo con la i30 N. Con il tecnico piemontese analizziamo la categoria TCR, che ha di fatto rilanciato a livello mondiale le corse Turismo, sia sotto il profilo tecnico che sportivo.

Dall’esigenza di reperire pezzi di ricambio per le proprie Alfa Romeo d’epoca e quelle di altri appassionati, due amici di Monaco hanno creato un’azienda che oggi, a 30 anni di distanza, realizza ed esporta in tutto il mondo ricambi per Alfa Romeo e Ferrari d’epoca: la OKP. Ma la passione è rimasta quella di allora: Mathias Korber e Christian Ondrak amano girare per strada, e correre in pista, al volante di auto d’epoca e “smanettarci” sopra nell’officina personale.

Direttamente dai box di Imola Pierluigi Martini ci racconta della sua passione per l’automobilismo, tutt’altro che sopita. Tanto che ha acquistato e restaurato alcune F. 1, tra cui la Tyrrell “sei ruote”, con cui gira in pista e potrebbe anche tornare a correre. Ma soprattutto ripercorre la sua carriera, spiegando come per… un motore sfumò la possibilità di correre per la Ferrari.

Giuseppe Joe Ricciardo, che ha l’Italia e l’Alfa Romeo nel cuore, ci racconta di come il figlio Daniel, attuale pilota Red Bull, abbia preso da lui la passione per i motori ma anche una buona percentuale di sangue italiano. Ma soprattutto di come Daniel sia rimasto il bravo ragazzo che era prima di diventare uno dei piloti top della Formula 1.